ROMA (MF-DJ)--Tim e Cdp Equity scongelano il progetto Rete unica. Dieci mesi dopo la firma della letter of intents (loi) in cui si disegnava un percorso a tappe per definire la fusione fra FiberCop e Open Fiber, le parti vogliono verificare la fattibilità di questo piano.

Nei giorni scorsi, secondo quanto risulta al Messaggero, sono stati costituiti gruppi di lavoro fra manager dell'ex monopolista e della società controllata dal Tesoro con l'obiettivo di accertare se, quando e in quali modalità l'integrazione fra la controllata Tim e la società di fibra ottica dove Cdp equity sta salendo al 60% al fianco di Macquarie (40%) a seguito dell'uscita di Enel, possa aver luogo. Questo perché quel documento era stato siglato sotto il governo di Giuseppe Conte mentre l'attuale esecutivo guidato da Mario Draghi ha manifestato freddezza sulla fusione. Nella Loi si diceva che l'integrazione, dove Tim avrebbe mantenuto il 51%, sarebbe dovuta avvenire entro il 31 marzo scorso, a valle di una due diligence che però non è mai stata avviata.

Oltre al gelo di Draghi e del ministro Vittorio Colao verso l'integrazione, il terzo ostacolo è Margrethe Vestager che non condivide la strategia di ricostituzione di un monopolio infrastrutturale in Italia. Finora Luigi Gubitosi, pur disponibile al negoziato multilaterale, ha sempre mantenuto il punto sul controllo di AccessCo, come è stata battezzata la newco. Il nodo è proprio il controllo con la variante di trovare soluzioni di governance che attribuiscano a Cdp la nomina dell'amministratore delegato. Potrebbe riproporsi il modello Olimpia, la scatola creata nel 2001, controllata all'80% da Pirelli e al 20% dai Benetton, che aveva il 23% di Telecom e la Bicocca non consolidava a fronte di un cda paritetico. Siccome Gubitosi non molla sul 51%, i gruppi di lavoro dovranno individuare soluzioni che appaghino i due partner ma convincano anche le Autorità di governo italiano e di Bruxelles.

Tim, comunque, non sta con le mani in mano visto che ha lanciato il piano di co-investimento di FiberCop che va a competere frontalmente con Open Fiber. In più questo tavolo serve per verificare l'orientamento di Dario Scannapieco, nuovo ad di Cassa, nominato da Draghi al posto di Palermo che aveva firmato la Loi.

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June 29, 2021 02:42 ET (06:42 GMT)