Non sono stati forniti dettagli finanziari, ma una fonte vicina alla situazione ha detto che l'operazione ha un valore di circa 30 milioni di euro.

BioBag, già cliente di Novamont, continuerà a operare come azienda indipendente, come comunicato da Marco Fumagalli, managing director di Novamont.

Fumagalli ha detto che l'acquisizione di BioBag, che acquista bioplasitche e le trasforma in buste per la spazzatura o imballaggi compostabili, si prefigge lo scopo di accelerare la crescita del gruppo a livello internazionale.

"La crescita organica resta l'elemento chiave, ma non escludiamo altre acquisizioni 'bolt-on' che ci consentano di sfruttare nuove opportunità", ha detto Fumagalli.

Fortune Business Insights stima che l'industria delle bioplastiche raggiungerà un valore di 20 miliardi di dollari nel 2026, quando rappresenterà circa il 3,1% di tutto il mercato delle materie plastiche, contro l'1,4% del 2018.

La produzione di bioplastiche cresce ancora a un ritmo molto più lento rispetto a quella dei prodotti petrolchimici, con il settore che fatica ad ampliarsi. Ma le tassazioni alle emissioni di carbonio e i divieti alle plastiche fossili monouso potrebbero contribuire a modificare la situazione.

Novamont, tra le aziende leader nel settore delle bioplastiche in tutto il mondo, ha registrato ricavi pari a 270 milioni di euro nel 2019. Fumagalli ha detto che l'azienda prevede un aumento delle vendite a cifra doppia nel 2021 e un raddoppio entro il 2025.

L'AD ha detto inoltre che tra le prospettive future rientra anche un'Ipo.

"È senza dubbio tra i piani per i prossimi anni", ha affermato.

Novamont è controllata per il 75% dai fondi di private equity Investitori Associati e Neuberger Berman. Eni detiene il 25% dell'azienda.

(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Cristina Carlevaro)