Gruppo Esprinet

Progetto di Bilancio

Esercizio 2020

Capogruppo:

Esprinet S.p.A.

Partita Iva: IT 02999990969

Registro Imprese di Milano, Monza e Brianza, Lodi Codice Fiscale: 05091320159 R.E.A. 1158694

Sede Legale e Amministrativa in Via Energy Park, 20 - 20871 Vimercate (MB) Capitale sociale sottoscritto e versato al 31/12/2020: Euro 7.860.651

www.esprinet.com - info@esprinet.com

Esprinet 2020

Relazione sulla gestione

INDICE GENERALE

  • Relazione degli Amministratori sulla gestione

Sintesi dei risultati di Gruppo per l'esercizio

pag. 4

  1. Lettera del Presidente
  2. Sintesi dei risultati economico-finanziari di Gruppo
  3. Andamento del titolo

Governo societario

pag. 11

  1. Organi di amministrazione e controllo
  2. Deroga agli obblighi informativi in occasione di operazioni straordinarie
  3. Corporate Governance

Attività e struttura del Gruppo Esprinet

pag. 12

1

Descrizione dell'attività

2

Struttura del Gruppo

Struttura e andamento dei mercati di riferimento

pag. 16

Distribuzione B2B di IT ed elettronica di consumo

Risultati economico-finanziari di Gruppo e di Esprinet S.p.A.

pag. 20

1

Andamento reddituale

2

Capitale circolante commerciale netto

3

Andamento dei ricavi per famiglia di prodotto e tipologia di cliente

Fatti di rilievo del periodo

pag. 33

Fatti di rilievo successivi

pag. 35

Evoluzione prevedibile della gestione

pag. 36

Risorse umane

pag. 36

Salute, sicurezza e ambiente

pag. 40

Principali rischi e incertezze cui il Gruppo ed Esprinet S.p.A. sono esposti

pag. 42

Altre informazioni rilevanti

pag. 52

  1. Attività di ricerca e sviluppo
  2. Numero e valore delle azioni proprie possedute
  3. Rapporti con parti correlate
  4. Rapporti con imprese controllate soggette ad attività di direzione e coordinamento
  5. Azioni della capogruppo detenute da organi di amministrazione, controllo e dirigenti con responsabilità strategiche
  6. Operazioni atipiche e/o inusuali
  7. Infomazioni aggiuntive richieste da Banca d'Italia e Consob
  8. Piani di incentivazione azionaria
  9. Prospetto di raccordo tra patrimonio netto e risultato di Gruppo e corrispondenti valori della capogruppo
  10. Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario (DNF)
  11. Altre informazioni

Proposta di approvazione del Bilancio e di destinazione del risultato di esercizio 2020

pag. 57

* Bilancio consolidato1

pag. 58

Prospetti di bilancio del Gruppo Esprinet

Note al bilancio consolidato

* Bilancio d'esercizio1 (Bilancio separato2) di ESPRINET S.p.A.

pag. 149

Prospetti di bilancio di Esprinet S.p.A.

Note al bilancio di Esprinet S.p.A.

Attestazione del Bilancio Consolidato ai sensi dell'art.81-ter Regolamento Consob

Attestazione del Bilancio di Esercizio ai sensi dell'art.81-ter Regolamento Consob

Relazione del Collegio Sindacale

Relazioni della Società di Revisione

1Ciascuna sezione è dotata di indice separato, per una migliore consultazione da parte del lettore

2 Bilancio separato della Esprinet S.p.A., così come definito dai principi contabili internazionali IFRS

2

Esprinet 2020

Relazione sulla gestione

Relazione degli amministratori

sulla gestione

per l'esercizio 2020

3

Esprinet 2020

Relazione sulla gestione

Sintesi dei risultati di Gruppo per l'esercizio

1. Lettera del Presidente

Signori Azionisti,

il Gruppo Esprinet ha chiuso l'esercizio 2020 registrando un utile netto consolidato, comprensivo della quota di pertinenza di terzi, di 31,8 milioni di euro, in aumento del +35% rispetto ai 23,6 milioni di euro del 2019 grazie ad un volume di ricavi in aumento del +14% arrivati ad un livello record di quasi 4,5 miliardi di euro.

Tutti i principali indicatori economico-patrimoniali si sono rivelati ampiamente positivi ed in forte miglioramento rispetto all'anno precedente al punto da poter definire il 2020 nel suo complesso come il nostro miglior anno di sempre.

L'anno della pandemia

Se per il nostro gruppo il 2020 è stato un anno di grandissimo successo, per l'umanità nel suo complesso resterà invece nella memoria come uno degli anni più difficili della storia recente per l'esplosione su scala mondiale dell'epidemia di Covid-19.

L'impatto della pandemia a livello sanitario e le azioni messe in atto dai governi per il suo contrasto si sono combinati in un cocktail esplosivo di disagio sociale e crisi finanziaria.

I lockdown più o meno stretti che si sono susseguiti nelle diverse nazioni, spesso comunicati a tarda sera e con ordinanze di difficile interpretazione giuridica, ed i conseguenti impatti sulle catene di approvvigionamento, sulla domanda di prodotti e servizi, sull'accesso al credito e sulla mobilità delle persone si sono combinati in un ambiente di riferimento estremamente incerto e poco prevedibile.

Le imprese ed i governi sono stati chiamati a decisioni spesso estremamente complesse anche sul fronte etico ed umano in condizioni di carenza informativa e con poco tempo per le decisioni.

I modelli organizzativi del nostro gruppo sono stati improntati da sempre alla massima attenzione alla continuità aziendale per mezzo di procedure, ridondanze dei sistemi critici e formazione del personale ed in questo scenario caotico ed imprevedibile si sono dimostrate all'altezza della situazione permettendoci di reagire alla crisi in un modo che mi sentirei di definire eccezionale.

L'8 marzo 2020 le intere attività italiane, con l'esclusione delle logistiche sul territorio, sono state messe in smartworking obbligatorio 5 giorni su 5.

Una settimana dopo anche le attività sul territorio iberico hanno seguito la stessa strada.

Il tutto è stato possibile grazie alla preparazione dei nostri sistemi e delle nostre risorse umane che già da anni lavoravano in smartworking uno o due giorni alla settimana.

Mentre altri concorrenti più piccoli hanno dovuto gestire un improvviso adattamento ad una nuova modalità operativa il nostro gruppo ha continuato ad operare senza interruzioni, garantendo l'approvvigionamento di prodotto a tutta la nostra clientela, anche quella impegnata in attività critiche per le nazioni ove operiamo.

Ricordo in particolare i momenti più cupi della pandemia a fine marzo nei territori di Bergamo e Brescia in Italia, quando nostro personale ha garantito le consegne di apparecchiature informatiche essenziali agli ospedali della zona.

La capacità del gruppo di continuare ad operare in condizioni così complicate unita alla grande solidità patrimoniale si è presto tramutata in un vantaggio competitivo ben misurato dalla continua crescita della nostra quota di mercato nei territori di riferimento.

Vorrei quindi mandare a tutta la nostra squadra un particolare ringraziamento per la professionalità ed abnegazione dimostrata nel gestire un periodo che sicuramente resterà ben impresso nella memoria di chi lo ha vissuto.

Il quadro macroeconomico

L'economia globale sta ancora fronteggiando una profonda recessione riveniente dal continuo impatto del COVID-19 e l'incertezza sullo scenario futuro rimane alta.

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Esprinet 2020

Relazione sulla gestione

Sebbene le recenti approvazioni dei vaccini abbiano alimentato la speranza di un'inversione di tendenza nella pandemia entro la fine dell'anno, nuove ondate e nuove varianti più contagiose del virus, nonché difficoltà logistiche nella distribuzione degli stessi vaccini, pongono dubbi sulle prospettive. In questa incertezza eccezionale, l'economia globale dovrebbe crescere del 5,5% nel 2021 e del 4,2% nel 2022, secondo le previsioni del Fondo Monetario Internazionale (gennaio 2021). La prevista ripresa della crescita quest'anno segue un pesante crollo nel 2020 che ha avuto gravi ripercussioni negative in particolare sulle donne, i giovani, i più disagiati, i lavoratori precari e in generale su tutti coloro lavorano in settori ad alto contatto umano.

Nonostante i governi nazionali abbiano intrapreso passi coraggiosi per salvare vite umane e sostenere l'economia mondiale, con quasi 12.000 miliardi di dollari di politiche fiscali e circa 7.500 miliardi di dollari di politiche monetarie, la contrazione della crescita per il 2020 è stimata dal Fondo Monetario Internazionale (gennaio 2021) a -3,5%.

A seguito di una forte contrazione nella prima metà dell'anno scorso, l'economia globale ha registrato una forte ripresa nel terzo trimestre, quando sono state alleggerite le misure di contenimento del virus, e quando una politica monetaria aggressiva e di ampia portata ha attutito l'impatto della crisi sui redditi ed ha mantenuto aperti i canali del credito. Il PMI globale nel quarto trimestre del 2020 è salito a circa 53 punti, segnale di espansione della produzione industriale negli Stati Uniti e nella maggior parte delle economie di mercato emergenti.

Anche guardando all'Europa, dopo una contrazione senza precedenti nella prima metà dell'anno, l'economica ha fortemente recuperato nel terzo trimestre del 2020 (+11,5% q-o-q nell'UE e +12,4% q- o-q nell'area euro), non riuscendo tuttavia a riprendersi completamente.

Il vigoroso rimbalzo, in gran parte trainato dai consumi privati sostenuti con la riduzione dei risparmi (+13,2% q-o-q), dagli investimenti fissi lordi (+11,9% q-o-q), nonché dalla spesa pubblica (+4,3% q-o- q), ha infatti contribuito a compensare solo i due terzi della perdita del PIL subita nel primo semestre dell'anno.

Nel quarto trimestre 2020, secondo le stime preliminari di Eurostat, Il PIL nell'UE si è contratto dello 0,5% (q-o-q) e dello 0,7% (q-o-q) nell'area euro. Nella maggior parte degli 11 Stati Membri, la crescita del PIL ha rallentato in modo significativo rispetto al terzo trimestre. Tra i Paesi più grandi dell'area euro, la produzione è diminuita in Italia (-2,0%q-o-q) e in Francia (-1,3%q-o-q) ma è rimasta sostanzialmente stabile in Germania (+ 0,1% q-o-q) ed è leggermente cresciuta in Spagna (+ 0,4% q- o-q).

Un risultato di leggero miglioramento che, nonostante la recrudescenza della pandemia, si pone quasi in contrasto con la acuta contrazione del secondo trimestre quando la prima ondata ha colpito l'economia europea.

Questo perché le misure di contenimento del virus sono state più mirate e relativamente meno severe rispetto a quelle varate in primavera. In secondo luogo, perché le famiglie e le imprese sembra abbiano gradualmente imparato a convivere con la pandemia, indebolendo il legame tra rigore e limitazioni alla mobilità da un lato, e risultati economici dall'altro.

Dopo una contrazione stimata dalla Commissione Europea del 6,3% e del 6,8% nel 2020 (rispettivamente nell'UE e nell'area euro), il tasso di crescita del PIL dovrebbe risalire al 3,7% e al 3,8% nel 2021 (rispettivamente nell'UE e nell'area dell'euro), nel 2022 è previsto al 3,9% (3,8% nell'area dell'euro), contrassegnando un notevole miglioramento rispetto all'autunno.

Sempre secondo le previsioni della Commissione Europea, il PIL dovrebbe raggiungere i livelli pre- crisi entro la metà del 2022 in media sia nell'UE che nell'area euro. Mentre alcuni Stati membri dovrebbero vedere ridotta la distanza dai livelli di produzione pre-pandemia alla fine del 2021, si prevede che altri impiegheranno più tempo.

Nel recupero dovrebbero confermarsi significative divergenze sia per la diversa gravità della pandemia e la conseguente rigidità e durata delle misure di contenimento, sia per le differenze nella struttura di ogni economia, in particolare legate all'importanza relativa di attività turistiche e ricreative, nonché infine per l'ampiezza delle risposte politiche. Questo è particolarmente vero per la Spagna e l'Italia.

Ad illuminare comunque le prospettive di breve termine, c'è sicuramente l'accordo raggiunto tra l'Unione europea e il Regno Unito sui termini della loro futura cooperazione, così come il programma

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Esprinet S.p.A. published this content on 16 March 2021 and is solely responsible for the information contained therein. Distributed by Public, unedited and unaltered, on 14 April 2021 14:56:03 UTC.