Il Ministero Federale dei Trasporti vuole controllare più attentamente l'ingresso degli investitori stranieri nei porti tedeschi in futuro.

"I porti sono talvolta classificati come infrastrutture critiche", afferma la "Strategia nazionale dei porti", che il Gabinetto federale ha approvato mercoledì, secondo le fonti governative. La strategia, che non menziona specificamente la Cina in questo contesto, afferma che gli investimenti e le partecipazioni di Paesi terzi non devono essere analizzati solo in termini di interessi del rispettivo Paese e di interessi locali. È necessaria anche una visione a livello europeo: "È necessario uno stretto coordinamento europeo per quanto riguarda la sicurezza dell'infrastruttura portuale europea".

La Strategia Nazionale dei Porti mira a garantire che i porti marittimi e i porti interni tedeschi continuino a svolgere un ruolo importante nelle catene di trasporto globali. "Il prerequisito fondamentale per questo è un finanziamento adeguato per i porti marittimi e interni, compresi i loro collegamenti con l'entroterra, in linea con la loro importanza strategica", afferma il concetto. Il documento elenca 140 misure federali e statali necessarie per l'espansione e la manutenzione. Vengono menzionati anche il calendario e le responsabilità, ma rimane aperta la questione controversa della distribuzione dei costi.

I porti costieri tedeschi, in particolare, devono affrontare la dura concorrenza di altri porti europei come Rotterdam e Anversa. La strategia sottolinea che la competitività dipende non solo da un'infrastruttura portuale moderna e dai collegamenti con l'entroterra, ma anche dai costi di movimentazione e dal livello delle normative e delle tasse governative.

Il contesto della revisione degli investimenti diretti esteri è principalmente il dibattito sugli investitori cinesi che investono nelle infrastrutture portuali europee. Nel maggio 2023, il Governo tedesco ha approvato l'investimento della compagnia di navigazione statale cinese Cosco in una società operativa per uno dei quattro terminal container del Porto di Amburgo solo dopo lunghi dibattiti, ma ha limitato la sua partecipazione a meno del 25 percento.

(Relazione di Andreas Rinke; a cura di Christian Götz. Per qualsiasi domanda, la preghiamo di contattare la nostra redazione all'indirizzo berlin.newsroom@thomsonreuters.com (per la politica e l'economia) o frankfurt.newsroom@thomsonreuters.com (per le aziende e i mercati).