ROMA (MF-DJ)--Goldman Sachs entra con decisione nelle compravendite dei crediti in Italia. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, il colosso di Wall Street guidato da David Solomon avrebbe messo in vendita un grande portafoglio di esposizioni performing dal valore nominale superiore al miliardo di euro. Lo stock sarebbe composto per lo più da crediti in leasing con relative garanzie immobiliari e derivanti da acquisti fatti da Goldman prima della pandemia. Parte di quelle posizioni verrebbero infatti da Hypo Alpe, la holding finanziaria a cui facevano capo le Hypo Bank in Italia, nel Sud-Est Europa e nella stessa Austria.

Nel 2017 Goldman aveva comprato un portafoglio di crediti leasing dall'istituto nell'ambito del processo di ristrutturazione e ora proprio quegli stock dovrebbero tornare sul mercato. Alla finestra ci sarebbero già alcuni potenziali compratori a partire dai fondi americani Bain Capital e Starwood che si sarebbero affacciati sul dossier nelle scorse settimane.

Oltre a essere una delle maggiori operazioni fatte recentemente da Goldman in Italia, il deal conferma la progressiva crescita del mercato secondario per il credito performing e non. In base ai dati dell'ufficio studi di Banca Ifis, nei primi nove mesi del 2022 sono stati transati 22 miliardi di euro di portafogli npl e utp (dato aggiornato al 15 settembre) mentre per l'intero 2022 sono attese transazioni Npl per 35 miliardi, con il mercato secondario che rappresenta ben il 30%.

Gli ultimi mesi sono stati vivaci anche per le transazioni nel primario, in tutte le classi di attivo. Unicredit per esempio ha messo sul mercato almeno un paio di miliardi di euro di crediti deteriorati.

Un primo processo è già avviato con il nome di "Project Tahiti". Con questa operazione la banca intende disfarsi di circa 1,5 miliardi di attivi, sia sofferenze sia unlikely to pay. Il portafoglio, che proprio negli ultimi giorni è finito sotto la lente di diversi investitori italiani e internazionali, contiene parte di quei crediti leasing che Unicredit non era riuscita a cedere nei mesi scorsi. Intesa Sanpaolo invece ha venduto sinora posizioni per un valore nominale di 9,3 miliardi portando a oltre 58 miliardi l'importo delle dismissioni fatte dal picco del 2015 a oggi. A determinate condizioni da qui alla fine dell'anno non si escludono ulteriori deal che porterebbero il volume complessivo in uscita oltre i 10 miliardi nominali. Anche Banca Montepaschi si sta mostrando molto attiva e, dopo la recente cessione da 900 milioni a Illimity e Amco (Progetto Fantino), potrebbe mettere sul mercato altri portafogli nei primi mesi del 2023.

Iccrea infine, come rivelato ieri da MF-Milano Finanza, avrebbe messo sul mercato un portafoglio di crediti deteriorati dal valore complessivo di circa 600 milioni. Nello stock ci sarebbero sia sofferenze che utp provenienti da almeno una decina di bcc. Lo schema è insomma simile a quello delle operazioni di pulizia che Iccrea ha lanciato negli anni scorsi.

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2408:40 nov 2022


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