ROMA (MF-DJ)--La Rai scalda i motori in vista della eventuale rete unica che potrebbe nascere dal matrimonio fra FiberCop (Tim) e Open Fiber. E lo fa con un progetto che guarda anche ai fondi del Next Generation Eu.

Lo scrive Il Sole 24 Ore aggiungendo che in Viale Mazzini arriva a un primo step il lavoro iniziato in autunno, dopo che il Cda aveva dato mandato all'a.d. Fabrizio Salini di chiedere di partecipare a iniziative e tavoli, in particolare della componente pubblica, sulla rete unica.

All'interno della Tv pubblica un gruppo guidato dal Chief technology officer, Stefano Ciccotti, ha prodotto un primo risultato portato all'attenzione del Cda: un piano in cui tutto parte dalla possibile realizzazione di una "Cdn proprietaria". Nessuna decisione è stata presa ma entro l'anno le riserve andranno sciolte. A farlo non sarà sicuramente questo Cda, al rinnovo dopo l'approvazione del bilancio in un quadro politico nuovo dopo la nascita del Governo Draghi.

Rai si serve di Cdn: una rete di server per la quale al momento si affida a Tim e Fastweb (i quali, a loro volta, si affidano a operatori specializzati come ad esempio Akamai). Qui sta il punto di partenza di un progetto di ottimizzazione che prevede, come illustrato al Cda, tre possibili soluzioni. La prima: una "multiCdn", affidandosi a un numero più elevato di fornitori in modo da spostare traffico a seconda delle esigenze. La seconda e la terza soluzione sono invece quelle che più avvicinano al tema della "rete unica". In alternativa alla multiCdn c'è una Cdn "privata" con un unico fornitore a offrire un servizio esclusivo per il committente Rai oppure - e qui sta la vera chiave per entrare, se ce ne sarà occasione, nella partita della rete unica - la Cdn "proprietaria". Si tratta di un'infrastruttura ad hoc (non si parla di fibra, ma di una rete di server, di strutture intelligenti) realizzata dalla Rai e scalabile sulla quale far passare i propri contenuti e quelli di altri qualora la si riconoscesse come "neutral host": elemento in posizione mediana e neutrale fra l'infrastruttura di rete "unica" e i fornitori di contenuti che potrebbero utilizzare, pagando il servizio, la rete intelligente della stessa Rai. La quale è a sua volta fornitrice di contenuti e competitor di altre realtà, da Mediaset in giù. È evidente che il tema della neutralità sarà senz' altro da affrontare e approfondire.

L'investimento sarebbe dai 20 milioni in su e qui entra la richiesta dei fondi del Pnrr. Quella rete "proprietaria" sarebbe nei fatti anche compatibile con il progetto "rete unica", magari perché conferita in quella società.

pev

(END) Dow Jones Newswires

March 18, 2021 04:02 ET (08:02 GMT)