MILANO (MF-DJ)--Nel 2020 i maggiori produttori italiani di vino hanno chiuso l'anno con una flessione del fatturato del 4,1%: -6,3% il mercato domestico, -1,9% l'estero.

È quanto emerge dai dati dell'Area Studi Mediobanca, l'Ufficio Studi di Sace e Ipsos, che pubblicano oggi il primo report congiunto sul settore vino & spirits italiano, dedicato all'analisi dei mercati domestici e internazionali e allo studio delle dinamiche socio-culturali di consumo.

I dati sono stati raccolti da 2 gruppi di imprese che rappresentano i maggiori operatori italiani nel comparto vino e spirits, tratti da un panel di 240 aziende italiane nel settore vino con un fatturato individuale superiore ai 20 mln di euro, mentre 63 imprese nel settore degli spirits con un fatturato individuale pari o superiore a 5 mln di euro.

L'ebit margin ha riportato una lieve contrazione arretrando al 5,8%, rispetto al 6,2% del 2019. Questo -4,1% del 2020, in realtà, nasconde anche degli andamenti positivi perchè il 40% delle 240 imprese di vino dichiara di aver chiuso il 2020 con variazione positiva del fatturato (un 14% ha registrato un incremento del fatturato oltre al 10%).

Dentro questo 4,1% di flessione, ci sono ulteriori declinazioni: il 2020 è stato particolarmente pesante per i vini sparkiling e spumanti (vini legati maggiormente a occasioni festive e conviviali) che hanno registrato un -6,7%, mentre i vini fermi, che si possono ricondurre a una forma di utilizzo più individuale, hanno ripiegato del -3,5%.

Le cooperative hanno contenuto la flessione al 2%. Il canale Gdo ha visto la propria incidenza salire al 38% rispetto al 35,3% del 2019 (a valore e` cresciuto del +2,3%), quello Ho.Re.Ca. si contrae dal 17,9% al 13,4% (-32,7%), mentre wine bar ed enoteche passano dal 7% al 6,7% (-21,5%).

L'online è esploso durante la pandemia: +74,9% le vendite sui portali web di proprietà, +435% per le piattaforme online specializzate, +747% i marketplace generalisti. Nel 2020 gli investimenti nel digital dei maggiori produttori di vino sono aumentati del 55,8%,

fronte di un calo del 14,3% degli investimenti complessivi e del 13,4% della spesa pubblicitaria. Le imprese con fatturato 2020 in aumento hanno venduto vino base (meno di 5 euro) per il 70,8% del loro fatturato; quota che scende al 52,6% all'interno del gruppo di imprese con vendite in calo. Ma lo spostamento verso segmenti piu` alti appare solo rinviato a quando si assesteranno gli stili di consumo post pandemici.

Sugli scudi il bio, con vendite 2020 in aumento del 10,8%, per una quota di mercato del 2,3%; tiene il vino vegan (+0,5%, anch'esso al 2,3% del totale). Non fanno ancora presa i vini biodinamici, in caduta del 21,9% e confinati allo 0,1% del mercato. Infine, il 2020 ha portato uno sviluppo del 5,8% per i vini confezionati in contenitori alternativi al vetro (brick, lattine, bag in box), leggeri, ecosostenibili, adatti all'online e in linea con l'interesse per le novita` delle giovani generazioni.

I maggiori produttori di vino si attendono per il 2021 una crescita del 3,5%, che arriverebbe al 4,6% per la sola componente export. Per le maggiori societa` di spirits, si prevede un anno con vendite in crescita del 5,4% e del 4% per le esportazioni.

lde

MF-DJ NEWS

0810:30 lug 2021

(END) Dow Jones Newswires

July 08, 2021 04:30 ET (08:30 GMT)