Mitsubishi, la principale società commerciale del Giappone, martedì ha dichiarato che riacquisterà fino al 10% delle sue azioni, il che, insieme ad un precedente riacquisto e ad un dividendo annuale, porterà il rendimento totale degli azionisti al 94% per l'anno che si concluderà a marzo.

Le sue azioni hanno raggiunto il massimo storico di 2.812,5 yen mercoledì, salendo dell'11% rispetto alla chiusura di martedì e sovraperformando l'indice Nikkei, che era in calo dello 0,20% alle 0523 GMT.

Mitsubishi è stato il secondo titolo più performante dell'indice, dopo GS Yuasa Corp, che ha registrato un aumento di quasi il 20%.

Mitsubishi dispone di altri 500 miliardi di yen di liquidità in eccesso che potrebbe restituire agli azionisti fino a fine marzo 2025, hanno detto gli analisti di Jefferies in una nota.

"Se l'azienda non dovesse trovare obiettivi di acquisizione interessanti, pensiamo che la direzione rilascerebbe la liquidità in eccesso agli azionisti", si legge nella nota di Jefferies.

L'anno scorso l'azienda ha registrato un utile netto da record, dopo che i prezzi delle materie prime si sono impennati in seguito all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.

L'amministratore delegato di Mitsubishi, Katsuya Nakanishi, non ha fornito dettagli sui possibili obiettivi di acquisizione durante un briefing martedì, ma ha detto che gli Stati Uniti sono un mercato promettente per gli investimenti, in quanto presentano un'elevata autosufficienza energetica e alimentare.

"Dovremo aspettare e vedere i risultati delle elezioni americane, ma credo che gli Stati Uniti rimarranno un mercato forte" per gli investimenti, ha detto Nakanishi.

"Vorrei anche che utilizzassimo il nostro denaro nelle aree in cui possiamo promuovere EX (trasformazione energetica) e DX (trasformazione digitale) in modo integrato".

Il Giappone è il più grande investitore straniero negli Stati Uniti, ma la promessa di Donald Trump di bloccare il progetto di acquisto di U.S. Steel da parte di Nippon Steel, se dovesse riconquistare la Casa Bianca, potrebbe indurre le aziende giapponesi ad essere più caute nel valutare gli accordi, dicono analisti, avvocati e dirigenti.

(1 dollaro = 147,9100 yen)