ROMA (MF-DJ)--Ancora in crescita i consumi elettrici italiani. Nel mese

di novembre, grazie anche alla performance fortemente positiva dell'industria, il fabbisogno è stato pari a 26,4 miliardi di kWh.

Secondo le analisi di Terna, la societá che gestisce la rete elettrica

nazionale, si tratta di un valore in crescita del 3,8% rispetto allo

stesso mese del 2020. In aumento del 2,9% l'indice Imcei, trainato dai

principali settori monitorati da Terna, in particolare quelli della

siderurgia, della meccanica e degli alimentari.

Nel dettaglio, il mese di novembre ha avuto lo stesso numero di giorni lavorativi (21) e una temperatura media mensile superiore di circa 0,3 gradi C rispetto allo stesso mese del 2020. Il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura, risulta in crescita del 3,5%. A livello territoriale, la variazione tendenziale di novembre è stata ovunque positiva: +3,3% al Nord, +4,5% al Centro e +4,4% al Sud. In termini congiunturali, il valore destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura ha fatto registrare una crescita dello 0,3% rispetto a ottobre di quest'anno. Nei primi undici mesi del 2021, la domanda elettrica in Italia è in aumento del 5,6% rispetto all'omologo periodo del 2020 (valore invariato in termini rettificati).

Nel mese di novembre, la domanda di energia elettrica in Italia è stata

soddisfatta per circa il 93% con produzione nazionale e per la quota

restante (7%) dal saldo dell'energia scambiata con l'estero.

In particolare, nel mese di novembre il mercato dell'energia ha fatto

registrare fenomeni sostenuti di esportazione netta verso la frontiera

Nord, raggiungendo picchi orari di quasi 2000 MWh, contrariamente a quanto registrato sia a ottobre 2021 sia a novembre 2020, anche per l'elevato tasso di indisponibilitá del parco di generazione europeo e, nello specifico, di quello francese.

A tali fenomeni si è affiancato un aumento dei costi delle materie

prime del settore elettrico che ha comportato un incremento generalizzato

del prezzo dell'elettricitá in tutta Europa e che ha modificato in

maniera rilevante gli equilibri di mercato consolidati fino a oggi. Anche

per i motivi sopra descritti, la produzione nazionale netta (24,3 miliardi di kWh) ha registrato una crescita del 14% rispetto a novembre del 2020. Le fonti rinnovabili hanno coperto complessivamente il 28% della domanda mensile. In aumento le fonti di produzione termoelettrica (+21,5%) ed eolica (+63,5%); in flessione tutte le altre (idroelettrica -16,3%; fotovoltaica -21,9%; geotermica -3%). Per quanto riguarda il saldo

import-export, la variazione è pari a -48,2% per un effetto combinato di

un aumento dell'export (+55%) e di una diminuzione dell'import (-39,8%).

L'indice Imcei elaborato da Terna - che prende in esame e monitora in

maniera diretta i consumi industriali di circa mille clienti cosiddetti

energivori connessi alla rete di trasmissione elettrica nazionale e a

quella di media tensione (grandi industrie dei settori cemento, calce e

gesso, siderurgia, chimica, meccanica, mezzi di trasporto, alimentari,

cartaria, ceramica e vetraria, metalli non ferrosi) - registra un

incremento dei consumi industriali del 2,9% rispetto ai valori di novembre dello scorso anno.

Nel contesto complessivamente positivo, con la crescita dei settori

della siderurgia, della meccanica e degli alimentari, segnano una

flessione i comparti dei mezzi di trasporto, cartaria, materiali da

costruzione e chimica. Con dati destagionalizzati e corretti dagli effetti di calendario, l'indice Imcei ha fatto registrare una variazione

congiunturale positiva dell'1,4% rispetto al mese precedente (ottobre).

gug

guglielmo.valia@mfdowjones.it

(END) Dow Jones Newswires

December 28, 2021 09:01 ET (14:01 GMT)