Conosciuta per la gestione dei fondi pensionistici dei professori universitari, TIAA e il suo ramo di gestione patrimoniale Nuveen hanno circa 78 miliardi di dollari investiti in combustibili fossili su un patrimonio totale di 1.200 miliardi di dollari, secondo un reclamo che gli attivisti intendono presentare mercoledì ai Principles for Responsible Investment, sostenuti dalle Nazioni Unite.

La rete dei PRI, con sede a Londra, composta da oltre 5.000 firmatari, tra cui Nuveen, accetta di adottare misure come sollecitare le società in portafoglio a divulgare di più sulle emissioni di carbonio o sulla diversità della forza lavoro.

Ma le partecipazioni di TIAA e Nuveen e la loro mancanza di pressione sulle società di portafoglio per ridurre le emissioni si scontrano con il punto di vista di molti partecipanti di TIAA che hanno contribuito a convincere le proprie dotazioni istituzionali a disinvestire dalle azioni del petrolio o del gas, ha detto Hana Heineken, avvocato senior del Center for International Environmental Law.

Ha collaborato alla stesura del reclamo al PRI, firmato da circa 280 persone, che chiede misure come la rimozione del ramo Nuveen di TIAA dal PRI, a meno che l'azienda non intraprenda azioni come la vendita di azioni di combustibili fossili o di società impegnate nella deforestazione.

"C'è una vera e propria dicotomia in cui le università si schierano a favore del disinvestimento, ma i gestori dei conti pensionistici che assumono non sono dello stesso avviso", ha detto Heineken.

Ha fatto notare che l'Università di Princeton si è recentemente mossa per dissociare la sua dotazione di 38 miliardi di dollari dalle aziende di combustibili fossili.

Un portavoce di TIAA di New York ha detto che ha preso provvedimenti, tra cui chiedere alle aziende in portafoglio di ridurre le emissioni.

"I disinvestimenti su larga scala, che consistono nella semplice vendita di investimenti che generano combustibili fossili ad altre società, non ridurranno necessariamente la produzione di carbonio", ha detto il portavoce. Anche altri firmatari del PRI hanno rifiutato di vendere azioni energetiche.

Un rappresentante del PRI ha dichiarato che esaminerà il reclamo. Nel 2020 il PRI ha eliminato cinque gestori patrimoniali. Da allora ne ha reinserito uno, BPE, il ramo di private banking della francese La Banque Postale.