Google di Alphabet sta considerando di far pagare le funzioni premium del suo motore di ricerca generativo alimentato dall'AI, ha riferito mercoledì il Financial Times, citando persone che hanno familiarità con il piano.

Il gigante tecnologico sta valutando una serie di opzioni, tra cui l'incorporazione di funzioni di ricerca alimentate dall'AI nei suoi servizi di abbonamento premium, che già forniscono l'accesso al suo nuovo assistente AI Gemini in Gmail e Docs, secondo il rapporto.

Le azioni di Alphabet sono scese di circa l'1% negli scambi prolungati.

La mossa segnerebbe la prima volta che Google mette uno dei suoi prodotti principali dietro un paywall, mentre cerca di guadagnare terreno nello spazio dell'AI in rapida evoluzione. Il suo motore di ricerca tradizionale rimarrà gratuito e gli annunci continueranno ad apparire accanto ai risultati di ricerca anche per gli abbonati, ha aggiunto il rapporto.

"Non stiamo lavorando o prendendo in considerazione un'esperienza di ricerca senza annunci. Come abbiamo fatto molte volte in passato, continueremo a costruire nuove funzionalità e servizi premium per migliorare le nostre offerte di abbonamento in tutto Google", ha detto l'azienda a Reuters in una dichiarazione inviata via e-mail.

Google, che ha inventato la tecnologia fondamentale per l'attuale boom dell'AI, è anche impegnata in una battaglia con due operatori del settore che hanno catturato l'attenzione del mondo degli affari: OpenAI, creatore di ChatGPT, e il suo finanziatore Microsoft.