Boeing, a rischio recupero del titolo in Borsa nel 2023
07 gennaio 2024 alle 16:09
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NEW YORK (awp/ats/ans) - Non hanno ancora ripreso i valori pre pandemia ma le azioni della Boeing, nel 2023, hanno recuperato parecchio terreno con un rialzo del 18% anno su anno. Un rally che ora dovrà fare i conti con le conseguenze dell'incidente all'Alaska Airlines e la messa a terra dei 737 Max
Il velivolo è infatti la maggior fonte di ricavi per il gruppo e proprio le notizie di ordini da parte di diverse compagne aeree (come quello da 300 apparecchi da parte di Ryanair) e la riapertura del mercato cinese avevano spinto i titoli nel mese di dicembre.
Nel terzo trimestre 2023, ultimi dati disponibili, il gruppo ha messo a segno ricavi per 18,1 miliardi contro i 15 dello stesso periodo del 2022 e un rosso ridotto da 3 a 1,6 miliardi.
Le consegne del 737, segnalava il gruppo, dopo i ritardi dovuti alle modifiche sulla sicurezza, dovevano raggiungere quota 375-400 nel 2023 e la produzione accelerare dai 38 velivoli al mese a 50-60 nel periodo 2025-2026. Target che ora, forse, dovranno essere rivisti in base alle decisioni delle autorità e alle risultanze delle indagini sull'incidente.
The Boeing Company è il leader mondiale nella costruzione aeronautica. Le vendite nette (comprese quelle infragruppo) sono suddivise per mercato come segue: - aviazione commerciale (43,5%). Oltre agli aerei commerciali, il Gruppo fornisce parti di ricambio e offre servizi di assistenza tecnica, manutenzione e ingegneria; - difesa, spazio e sicurezza (32%): aerei militari e sistemi di mobilità (aerei da guerra, elicotteri e missili per la difesa aerea), servizi di supporto (logistica, ingegneria, manutenzione e servizi di formazione) e attrezzature spaziali (satelliti, rampe di lancio, ecc.). Il resto delle vendite (24,5%) proviene dai servizi (logistica e gestione delle forniture, servizi di ingegneria, manutenzione, modifica e formazione, ecc.), dal finanziamento di aerei commerciali e privati e dalle attività di leasing di attrezzature aeronautiche. Le vendite nette sono distribuite geograficamente come segue: Stati Uniti (58,4%), Europa (13,5%), Asia (12,9%), Medio Oriente (8,5%), Oceania (2,1%), Canada (1,6%), Africa (1,1%) e altro (1,9%).