(Alliance News) - Le piazze europee hanno terminato in rialzo giovedì, con le sale trading che hanno valutato una serie di dati provenienti dagli Stati Uniti più deboli del previsto, che potrebbero incoraggiare i funzionari della Fed ad adottare un approccio meno aggressivo in vista delle prossime riunioni.

L'economia statunitense è cresciuta dell'1,1% annualizzato nel primo trimestre del 2023, rallentando rispetto a un'espansione del 2,6% nel precedente periodo di tre mesi e sotto le aspettative del mercato di una crescita del 2,0%. I dati sono stati rilasciati giovedì dallo US Bureau of economic analysis.

Sul fronte del mercato del lavoro, il numero di americani che hanno chiesto l'indennità di disoccupazione è sceso di 16.000 a 230.000 nella settimana terminata il 22 aprile, sorprendendo le aspettative del mercato di 249.000. I dati sono stati rilasciati giovedì dallo US Department of labor.

Nel FedWatch Tool della piattaforma CME Group, utilizzando i future anche in base all'effettivo tasso dei federal funds o EFFR, l'aumento del tasso principale per la riunione del 3 maggio ha una probabilità prezzata all'85% per la conferma nell'intervallo 475/500 bps.

È invece al 15% la probabilità di un aumento nell'area 500/525 bps, un rialzo equivalente a 25 bps, in netto rialzo su base intraday. Il target attuale è compreso fra 475 e 500 punti base.

Il FTSE Mib, quindi, ha chiuso su dello 0,2% a 27.158,00, il Mid-Cap è salito dello 0,4% a 43.370,56, lo Small-Cap ha raccolto lo 0,5% a 29.078,70 e l'Italia Growth sale dello 0,2% a 9.240,56.

In Europa, il FTSE 100 di Londra ha chiuso sotto dello 0,3%, il CAC 40 di Parigi è salito dello 0,2%, mentre il DAX 40 di Francoforte ha chiuso poco sopra la parità.

Sul principale listino di Piazza Affari, si è mosso bene il comparto bancario. Banca Monte dei Paschi è avanzata del 4,4% a EUR2,18 dopo tre sedute ribassiste.

BPER Banca è avanzata invece del 4,0% a EUR2,65, dopo due sedute chiuse fra i ribassisti.

UniCredit è avanzata del 3,5% a EUR18,63. La banca ha comunicato che, con riferimento ai titoli non-cumulative temporary write-down deeply subordinated fixed rate resettable notes da UER1,25 miliardi, procederà al rimborso integrale anticipato il 3 guigno di quest'anno, dopo aver ottenuto l'autorizzazione dalla Banca Centrale Europea. Il rimborso anticipato dei titoli avverrà alla pari insieme agli interessi maturati e non corrisposti. Gli interessi cesseranno di maturare alla stessa data di rimborso anticipato.

"UniCredit ha un bisogno limitato di funding TLAC/MREL per la parte rimanente dell'anno e nessuna necessità di emettere strumenti AT1 nel prossimo futuro. Il funding di UniCredit è ben diversificato sia per fonti di finanziamento che per aree geografiche", ha spiegato la banca.

Fra le note negative Tenaris ha ceduto il 3,6%, affossata sia dall'andamento al ribasso del prezzo del greggio sia dall'outlook incerto sul resto dell'anno comunicato stamattina dalla società, che ha reso noti i risultati del primo trimestre. Tenaris ha chiuso il primo trimestre con un utile netto più che raddoppiato su base annua, a USD1,13 miliardi da USD503 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente.

Male anche l'altra blue chip che ha rilasciato i conti trimestrali stamattina, STMicroelectronics, in ribasso dell'8,7%, nonostante la società dei semiconduttori abbia registrato aumenti decisi su base annua di utili e ricavi nel primo trimestre, con il risultato netto migliorato del 40% a USD1,04 miliardi da USD747 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente. Su base trimestrale, invece, l'utile netto segna un calo del 16% da USD1,25 miliardi degli ultimi tre mesi del 2022. L'utile per azione sale del 39% su base annua, a USD1,10 da USD0,79, ma cala del 17% su base trimestrale da USD1,32.

Sul Mid-Cap, è avanzato bene Alerion, che ha raccolto il 6,7% a EUR28,00 dopo lo 0,8% di attivo della vigilia.

Buoni acquisti anche su Carel Industries, che ha portato a casa il 6,2% rialzando la testa dopo quattro sedute ribassiste.

Male ancora Juventus, che oltre alle notizie su un'eventuale esclusione dalle coppe europee per la prossima stagione per mano dell'UEFA, paga anche lo scotto dell'eliminazione in semifinale di Coppa Italia di ieri sera. Il titolo ha chiuso cedendo il 3,5% a EUR0,2858.

Calo marcato anche per Saras. Il titolo ha chiuso sotto del 3,0% a EUR1,1645, marcando un ribasso per la quarta sessione di fila.

Nelle retrovie si vede anche GVS, che segna un meno 2,8% con prezzo a EUR6,03 dopo il verde della vigilia con l'1,6%.

Sullo Small-Cap, Bastogi avanza del 2,4% a EUR0,6100, rialzando la testa dopo quattro sedute ribassiste.

FILA avanza invece del 6,7%, portando il prezzo a EUR7,80. Il titolo ha replicato alla buona performance della vigilia, chiusa con un più 5,8%.

Greenthesis è invece salito dello 0,7% il giorno dopo aver comunicato che il raggruppamento temporaneo di imprese al quale partecipa come società mandante con una quota del 30% ha conseguito l'appalto per la messa in sicurezza d'emergenza dell'area della ex centrale termoelettrica Enel in località Torre del Sale, nel Comune di Piombino. L'importo totale dei lavori, finalizzati alla rimozione di olio combustibile denso nei suoli, ammonta a EUR20 milioni e la durata dei medesimi è stata quantificata in 29 mesi a partire dalla sottoscrizione del contratto.

In coda, Pininfarina ha ceduto il 2,4% dopo lo 0,4% di attivo della vigilia.

Itway cede invece il 3,2% con prezzo a EUR1,31 e replicando alla contrazione della vigilia chiusa con un meno 2,9%.

Infine, tra le PMI, Ambromobiliare avanza del 2,3% a EUR1,34, rialzando la china dopo sei sedute ribassiste.

Energy chiude invece raccogliendo il 6,8% a EUR3,30 dopo il 3,4% di passivo della vigilia. Il titolo - nella piattaforma MarketScreener - ha un target price di EUR4,00 con la valutazione di un solo analista.

Nelle retrovie si vede High Quality Food ha ceduto il 3,5%%, virando al ribasso dopo due sedute tra i rialzisti.

Friulchem ha invece ceduto il 5,6%, con nuovo prezzo a EUR1,02.

A New York, nel pieno degli scambi, il Dow Jones è in calo dello 0,8%, il Nasdaq sta raccogliendo l'1,7%, mentre l'S&P 500 è in verde dell'1,1%.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,1025 contro USD1,1052 di mercoledì in chiusura. La sterlina vale invece USD1,2493 da USD1,2486 di mercoledì sera.

Tra le commodity, il Brent vale USD77,98 al barile contro USD80,75 al barile di mercoledì sera. L'oro, invece, scambia a USD1.984,03 l'oncia da USD1.994,05 l'oncia di mercoledì in chiusura.

Il calendario macroeconomico di venerdì prevede il tasso di disoccupazione dal Giappone alle 0130 CET, seguito dalla produzione industriale, e le vendite al dettaglio alle 0150 CEST. Sempre dal Giappone, alle 0500 CEST, è attesa la dichiarazione sulla politica monetaria della BoJ.

Alle 0730 CEST, dalla Germania, arriva il dato dell'inflazione, mentre alle 0845 CEST arriverà quella dalla Francia e a seguire dalla Spagna. In Germania alle 0955 CEST sarà la volta del tasso di disoccupazione.

Alle 1000 CEST dall'Italia è la volta del PIL, così come dalla Germania. Un'ora dopo ci sarà quello dell'Eurozona. Alle 1200 CEST, dall'Italia, arrivano le vendite industriali.

In USA, alle 1900 CEST, è la volta dei dati da Baker Hughes e alle 2230 CEST, come di consueto il venerdì, il COT Report.

Fra le società, fra gli altri, sono attesi i risultati di Agatos, BasicNet, Clabo, PLC e Zucchi.

Di Maurizio Carta, Alliance News reporter

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