L'ex banchiere Alessandro Profumo, 65 anni, è alla guida di Leonardo dal 2017, ma il suo mandato scade a maggio; le tre fonti affermano che un nuovo mandato sembra improbabile perché le figure senior dell'amministrazione Meloni stanno spingendo per una revisione dell'azienda.

Il settore della difesa europeo è cresciuto di importanza dopo lo scoppio della guerra in Ucraina e il Ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha precedentemente dichiarato a Reuters che l'industria deve aumentare la sua efficienza alla luce delle nuove sfide.

Lorenzo Mariani, amministratore delegato del produttore europeo di missili MBDA in Italia, è tra i favoriti per il posto di Leonardo, hanno detto le fonti, aggiungendo che Crosetto - una figura di spicco del partito Fratelli d'Italia della Meloni - lo considera un buon candidato.

Anche l'ex Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, un tecnocrate che ha servito sotto il governo del predecessore della Meloni, Mario Draghi, è stato inserito nella lista dei candidati, hanno detto due delle fonti, notando che potrebbe trarre vantaggio dalla sua buona relazione con la Meloni.

Cingolani, che consiglia informalmente Meloni in materia di politica energetica, ha ricoperto in precedenza il ruolo di responsabile della tecnologia e dell'innovazione di Leonardo ed è rientrato nel gruppo alla fine dello scorso anno. All'inizio di questo mese è stato anche nominato nel consiglio di amministrazione del produttore italiano di elettrodi De Nora.

Un rappresentante di Leonardo non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento.

Il governo della Meloni ha chiarito di voler imporre la sua impronta sulle nomine chiave e a gennaio ha nominato Riccardo Barbieri come direttore generale del Tesoro al posto di Alessandro Rivera.

Il trionfo alle elezioni regionali in Lazio e Lombardia di questa settimana è visto come un rafforzamento della presa di potere della coalizione di governo di destra, in mezzo a negoziati politici trasversali sulle nomine.

Nelle prossime settimane saranno effettuate nomine di alto livello in altre importanti aziende statali, tra cui i gruppi energetici Eni ed Enel e la banca salvata MPS.

Leonardo, di proprietà del Governo per circa il 30%, fa parte di una collaborazione nel settore della difesa che coinvolge Italia, Gran Bretagna e Giappone per sviluppare entro il 2035 un caccia di nuova generazione che combini il progetto Tempest, guidato dalla Gran Bretagna, con il programma F-X del Giappone.

Dopo aver registrato un notevole balzo degli ordini nel periodo gennaio-settembre, citando l'aumento della domanda per la difesa e la sicurezza "legata allo scenario geopolitico", a novembre Leonardo ha alzato la sua guidance di ordini per l'intero anno 2022 a oltre 16 miliardi di euro.