MILANO ()MF-DJ)--Il futuro della Juventus vedrà ancora la famiglia Agnelli al timone del club bianconero. Lo confermano fonti vicine alla famiglia, che smentiscono voci di mercato (dopo il terremoto di lunedì sera) e sottolineano che Andrea Agnelli e la famiglia non venderanno quote della Juventus, di cui sono proprietari dal 1923.

Continua ancora, scrive MF, l'onda d'urto della bomba esplosa nella serata di lunedì in casa Juventus, con le dimissioni dell'intero cda, vertici compresi. Nella mattinata di ieri è la Procura della Repubblica di Torino ha depositato le richieste di rinvio a giudizio per la Juve, intesa come persona giuridica, Andrea Agnelli e altri 11 indagati nell'ambito dell'inchiesta Prisma. La richiesta, più precisamente, oltre al club e all'ormai ex presidente bianconero riguarda l'ex vice-presidente Pavel Nedved, Fabio Paratici, Marco Re, Stefano Bertola, Stefano Cerrato, Cesare Gabasio, Maurizio Arrivabene, Francesco Roncaglio, Enrico Vellano, Stefania Boschetti e Roberto Grossi.

Anche la Uefa indaga per violazione del fair play finanziario

Nel pomeriggio, poi, anche la Uefa ha comunicato di aver aperto un'indagine sulla Juventus per violazione del fair play finanziario dopo le accuse mosse dalla Procura di Torino e dalla Consob al club bianconero. Nel mirino degli inquirenti vi sarebbero non le plusvalenze derivate dalla compravendita dei giocatori (Ludovico Morello, il gip del Tribunale di Torino, ha infatti aperto alla possibile buona fede del club) quanto le due possibili manovre sugli stipendi effettuate nel 2020 e nel 2021. In particolare, la Uefa ha comunicato che «in data 23 agosto 2022, la Prima Sezione Cfcb ha concluso un accordo transattivo con Juventus FC. Il presente accordo transattivo è stato concluso sulla base delle informazioni finanziarie precedentemente presentate dalla società relative agli esercizi chiusi nel 2018, 2019, 2020, 2021 e 2022», per cui «nel caso in cui, dopo la conclusione di questa indagine, la situazione finanziaria del club fosse significativamente diversa da quella valutata dalla Prima Sezione Cfcb al momento della conclusione dell'accordo transattivo, o se emergessero o venissero a conoscenza fatti nuovi e sostanziali, la Prima Sezione Cfcb si riserva il diritto di rescindere l'accordo transattivo, intraprendere qualsiasi azione legale ritenuta opportuna e imporre misure disciplinari in conformità con le Regole procedurali Uefa Cfcb applicabili».

Le speculazioni sul futuro della Juventus e la posizione di Exor

A questo punto le speculazioni sul futuro del club bianconero potrebbero essere numerose. Alcune fonti di mercato parlano da mesi di una probabile nuova manovra finanziaria di iniezione di capitale (sarebbe la terza in tre anni), mentre da dopo lunedì le voci e le ipotesi si sono intensificate a tal punto da parlare anche di possibile delisting della Juventus da Piazza Affari. Il titolo ha perso oltre il 30% da inizio anno e sempre più osservatori sostengono come la vita dei club calcistici in borsa segua logiche troppo diverse da aziende finanziarie o industriali che siano. Eppure nulla di tutto questo sembra destinato ad accadere. Non solo perché John Elkann, durante l'investor day di Exor di mercoledì, ha espressamente negato un aumento di capitale ribadendo l'interesse per la squadra.

Secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza da fonti molto vicine alla famiglia Agnelli, la dinastia piemontese non ha assolutamente intenzione di cedere il controllo del club. Nonostante, secondo quanto si vocifera in quel di Torino, sembrerebbero non mancare alla finestra grandi fondi esteri. Fermo restando la volontà della famiglia, appare palesemente razionale come in questo momento aleggino troppe incognite sulla società bianconera per poter avviare una qualsivoglia trattativa. Nessuna paura neanche per possibili retrocessioni (ipotesi anche questa esclusa da numerosi esperti legali) così come è stato ribadito l'insussistenza del tema delisting, soprattutto allo stato attuale.

glm


(END) Dow Jones Newswires

December 02, 2022 02:46 ET (07:46 GMT)