MILANO (Reuters) - Andrea Agnelli, tra i fondatori della Superlega europea e presidente della Juventus , ha detto che il progetto di una lega indipendente non può andare avanti, in seguito alla defezione di gran parte dei club che inizialmente avevano aderito.

Dodici tra i più importanti club calcistici europei hanno annunciato domenica la creazione di una nuova lega, ma dopo 48 ore di critiche intense e di opposizione politica, Arsenal, Chelsea, Liverpool, Manchester City, Manchester United e Tottenham si sono tirati indietro.

In mattinata poi anche l'Inter, una delle tre squadre italiane che avevano aderito alla Superlega con Milan e Juventus, ha dichiarato in una nota che non fa più parte del progetto.

La stessa decisione è stata comunicata dall'Atletico Madrid, una delle tre spagnole coinvolte insieme al Real Madrid e al Barcellona, poco fa.

Alla domanda sulla possibilità di proseguire con il progetto anche dopo le numerose defezioni, Agnelli ha detto in un'intervista a Reuters: "Francamente e onestamente no, è evidente che non è possibile".

Il numero uno della Juventus ha aggiunto di essere ancora convinto che il calcio europeo abbia bisogno di un cambiamento e di non avere rimpianti sui metodi adoperati nel tentativo di creare una lega separata.

"Rimango convinto della bellezza di quel progetto", ha detto Agnelli, affermando che avrebbe creato il miglior campionato a livello mondiale.

"Ma evidentemente ... insomma, non penso che quel progetto sia ancora valido e operativo", ha aggiunto.

In borsa il titolo Juventus, che due giorni fa era balzato di quasi il 18% sulla notizia della Superlega, cede il 12,2% poco dopo le 13.

(Tradotto a Danzica da Enrico Sciacovelli, in redazione a Milano Gianluca Semeraro, enrico.sciacovelli@thomsonreuters.com, +48587696613)