MILANO (MF-DJ)--Le incertezze dell'ultimo biennio hanno suggerito una riorganizzazione della supply chain: il 76,2% delle società manifatturiere ha in agenda l'aumento del numero dei fornitori dando priorità nel 57,4% dei casi a quelli di prossimità. Minore interesse per la riduzione dei fornitori o la loro integrazione (rispettivamente 11,6% e 4,6%).

E' quanto emerge dalla nuova edizione dei "Dati Cumulativi", indagine

annuale sulle societá industriali e terziarie italiane di grande e media

dimensione analizzate nel decennio 2012-2021, presentata oggi dall'Area

Studi Mediobanca.

Circa le previsioni per il 2022, è possibile che il ruolo della domanda interna resti rilevante anche nel prossimo futuro poiché, nonostante i venti contrari legati all'inflazione e alla crescita dei tassi di interesse, dovrebbero agire in senso favorevole le misure del Pnrr e quelle di agevolazione fiscale, con rilevanti effetti moltiplicativi sul resto dell'economia. È altrettanto verosimile che, per un'economia a forte vocazione manifatturiera come quella italiana, i settori al momento attardati sul fronte delle esportazioni potranno mettere a segno un sostanziale recupero.

Dal quadro sopra evidenziato, prosegue l'indagine, il segmento manifatturiero potrebbe chiudere il 2022 con una crescita del fatturato pari al 7,5% (nominale). Rimane tuttavia l'incognita del fragile equilibrio dei margini che potrebbero risultare compromessi dal perdurare delle spinte inflattive legate alla congiuntura.

com/fus

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September 20, 2022 05:02 ET (09:02 GMT)