ROMA (MF-DJ)--Non è andata bene la soluzione temporanea di 3 anni per

lo stazionamento della nave-rigassificatore in porto; non hanno sortito

effetto le compensazioni per 523 mln proposte dalla Regione assieme allo

sconto del 50% sulla bolletta luce e gas di famiglie e imprese; non va

bene neppure l'impegno a spostare la Golar Tundra di Snam fuori dalle

acque costiere toscane al termine dei 3 anni.

Quello sul rigassificatore di Piombino, ormai, è un problema che appare

senza via d'uscita. Eppure ne va della sicurezza energetica nazionale,

visto che il rigassificatore mobile servirá a garantire l'afflusso di

10-12 miliardi di metri cubi di gas assieme a quello di Ravenna. Senza

l'inverno 2023 sará a rischio per le difficoltá a stoccare il metano

necessario alle riserve, come evidenziato da piú parti.

Nonostante tutto, il sindaco di Piombino è stato irremovibile, il

rigassificatore non s'ha da fare. Ha presentato ricorso al Tar e definisce "ridicola" e "inaccettabile" la proroga concessa dal commissario straordinario Eugenio Giani a Snam perchè possa trovare "una soluzione" che la porti la nave fuori dalla Toscana.

Il Tar del Lazio si pronuncerá il prossimo 21 dicembre sul quesito Sì

o No il rigassificatore in porto. E da questa pronuncia dipenderá la sua

entrata in esercizio prevista per aprile 2023. Il governo, col ministro

dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ha giá

annunciato che si opporrá a una eventuale decisione contraria al progetto

appellandosi al Consiglio di Stato. E ancora una volta la soluzione di un

problema energetico è appesa a una sentenza giudiziaria.

gug

guglielmo.valia@mfdowjones.it


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December 09, 2022 12:01 ET (17:01 GMT)