L'oro spot era in rialzo dello 0,4% a $2.062,09 l'oncia alle 1041 GMT, dopo aver toccato un massimo di oltre due settimane a $2.070,39 nella sessione precedente. I futures sull'oro degli Stati Uniti sono saliti dello 0,2% a $2.073,20.
Le contrattazioni sono state scarse nel giorno successivo al Natale, con diversi mercati chiusi per festività e si prevede che le contrattazioni rimarranno contenute durante la settimana corta.
"Il fattore principale che sostiene l'oro è ancora l'aspettativa di banche centrali dovish e di tassi in calo nei prossimi anni", ha detto Carlo Alberto De Casa, analista di Kinesis Money.
C'è una buona possibilità che l'oro si mantenga sopra i 2.000 dollari nel 2024, ha aggiunto De Casa, sottolineando le continue tensioni geopolitiche.
I tassi di interesse statunitensi più bassi aumentano l'attrattiva dell'oro non redditizio, che è anche ampiamente considerato un investimento rifugio in tempi di turbolenze economiche e geopolitiche.
I dati pubblicati venerdì hanno mostrato che i prezzi statunitensi sono scesi a novembre per la prima volta in più di tre anni e mezzo, rallentando ulteriormente l'inflazione e aumentando le aspettative di un taglio dei tassi di interesse della Fed il prossimo marzo.
I trader stanno valutando una probabilità dell'89% di un taglio dei tassi da parte della banca centrale statunitense a marzo, secondo lo strumento FedWatch del CME.
L'indice del dollaro ha oscillato vicino al minimo di cinque mesi, mentre il rendimento dell'obbligazione decennale di riferimento degli Stati Uniti è sceso.
Una valuta statunitense più debole rende l'oro a prezzo del dollaro più interessante per chi detiene altre valute.
Negli altri metalli preziosi, l'argento spot è salito dello 0,4% a 24,2664 dollari l'oncia, mentre il platino ha perso lo 0,2% a 969,17 dollari e il palladio è sceso dello 0,7% a 1.194,38 dollari.
