(Alliance News) - Mercoledì l'indice Mib è salito per il secondo giorno di fila, portandosi sopra quota 26.700, spinto dall'ottimismo dovuto ai report societari annuali e ai segnali di una riduzione delle pressioni inflazionistiche negli Stati Uniti, in vista della tanto attesa decisione politica della Federal Reserve nel corso della serata europea che dovrebbe rialzare il tasso di "soli" 25 punti base.

Le sale trading inoltre osservano da vicino una serie di dati economici chiave della zona euro, prima della decisione della BCE sui tassi prevista per la giornata di domani.

Sul fronte interno, il dato PMI ha mostrato che l'attività industriale italiana è rimbalzata a gennaio, segnando la prima espansione del settore dal giugno del 2022. Inoltre, le stime preliminari hanno mostrato che l'inflazione italiana ha rallentato per il terzo mese consecutivo al 10,1% a gennaio dall'11,6 % nel mese precedente.

A Milano, il FTSE Mib è quindi salito dello 0,6% a 26.703,87.

Fra i listini minori, il Mid-Cap ha guadagnato l'1,7% a 43.976,14, lo Small-Cap ha chiuso in rialzo dello 0,4% a 29.693,21 e l'Italia Growth è stato l'unico in rosso, con un meno 0,2% a 9.497,14.

In Europa, il FTSE 100 di Londra ha ceduto lo 0,1% come il CAC 40 di Parigi, mentre il DAX 40 di Francoforte ha raccolto lo 0,4%.

Sul listino delle bluechip, protagonista è stato il segmento bancario, con i mercati pronti per il probabile aumento di 50 bp dei tassi da parte della BCE previsto per giovedì.

BPER Banca porta a casa il 3,3% a EUR2,60. Sul titolo si menziona che Barclays ha portato il target price a EUR2,60 da EUR1,70.

Importanti acquisti anche su Unipol, che raccoglie il 2,4%, rialzando la testa dopo tre sedute concluse fra i ribassisti.

Intesa Sanpaolo chiude in rialzo dell'1,8%, in scia la verde della vigilia con il 2,8%.

UniCredit, invece, sale dell'1,1% a EUR18,08. La banca ieri ha annunciato un utile dell'anno 2022 esclusa la Russia a EUR5,4 miliardi da EUR3,3 miliardi dell'anno precedente, "il miglior risultato in oltre un decennio", come precisato dall'amministratore delegato, Andrea Orcel.

Debole Recordati, che chiude il listino in calo del 2,5% a EUR39,11.

Sul Mid-Cap, importanti acquisti su OVS, che segna un più 13%. Sul titolo si menziona che Marshall Wace ha rivisto lo short allo 0,49% dallo 0,52%.

Saras sale invece del 4,0% a EUR1,65 e toccando in giornata il livello di EUR1,67, il massimo di 52 settimane.

Credito Emiliano sale del 2,2% a EUR7,99. Come rivela l'analisi di Evaluation.it di questa settimana a firma di Claudio Guerrini sul titolo Credem, questo "mostra una rischiosità superiore a quella del mercato, con un beta maggiore di 1, dovuta alla presenza nel settore finanziario e all'esposizione all'andamento dei mercati".

doValue guadagna l'1,2% dopo aver comunicato mercoledì che i titoli senior Classe A della cartolarizzazione realizzata tramite la società veicolo Fino 1 Securitization Srl sono stati rimborsati. Ciò è stato possibile "grazie all'ottima performance di recupero dei crediti sottostanti la cartolarizzazione realizzata tramite Fino 1 Securitization, nell'ambito della quale è stata concessa dal Ministero dell'Economia e delle Finanze la garanzia GACS", ha spiegato la società.

Monte dei Paschi sale dello 0,5% a EUR2,46 per azione in attesa dei risultati in pubblicazione per la prossima settimana.

Cembre cede l'1,7%, alla sua terza seduta da ribassista.

Sullo Small-Cap, quartieri alti per Trevi Finanziaria, che porta a casa il 4,9% con un alto volume di scambi rispetto alla media. Il titolo ha infatti registrato oltre 6,3 milioni di pezzi scambiati, rispetto a un volume medio degli ultimi tre mesi di 1,3 milioni.

Seri Industrial termina in rialzo dello 0,8%, dopo aver fatto sapere martedì che il consiglio di amministrazione ha autorizzato la sottoscrizione di nuovi contratti di locazione con la parte correlata Pmimmobiliare da parte delle controllate FIB e Seri Plast e con Azienda Agricola Quercete da parte della società.

I Grandi Viaggi sale invece del 7,1%, alla terza seduta sul lato dei rialzisti e prendendosi la vetta del listino. Il titolo registra un alto volume di scambi con oltre 138.000 pezzi passati di mano, contro una media giornaliera a tre mesi di poco meno di 29.000 unità.

Fra le note negative, Compagnia Immobiliare Azionaria cede l'1,2% a con prezzo finale a EUR0,0648.

Tra le PMI, Energy si allunga oltre il 23% dopo il 2,5% di passivo della seduta precedente. Alto volume anche su questo titolo, con 103.000 pezzi scambiati rispetto alla media giornaliera a tre mesi pari a 17.800 unità scambiate.

Convergenze sale del 9,9% a EUR2,44. La company ha comunicato martedì di aver chiuso il 2022 con ricavi di EUR28,2 milioni, in aumento del 53% rispetto a EUR18,4 milioni dell'anno prima.

ReeVo - su del 4,1% - ha comunicato mercoledì che con il Raggruppamento Temporaneo d'Imprese a cui partecipa unitamente a IBM Italia, tramite la rete di imprese ITALIT, ha sottoscritto il contratto quadro per l'affidamento di servizi applicativi in ottica cloud e di servizi di demand e PMO, per le pubbliche amministrazioni centrali.

Fra i ribassisti, numerosi nel listino, si menziona il rosso di Fenix Entertainment con il 7,2%, concludendo in saldo passivo per la terza seduta consecutiva. Nell'ultimo mese ha perso oltre il 28%. Negativo anche l'andamento dell'ultimo semestre, in cui il titolo ha registrato un calo del 45%. Nell'ultimo anno, Fenix ha ceduto il 72%.

Digital Value è salito dello 0,1%, dopo aver comunicato martedì di aver chiuso il 2022 con ricavi di EUR706,9 milioni, in aumento del 18% o di EUR109,4 milioni rispetto all'anno precedente. Il dato supera dell'1,4% il consensus del mercato di EUR697,2 milioni "e conferma la forte focalizzazione del Paese sugli investimenti per la digitalizzazione e per l'efficientamento delle infrastrutture ICT", come spiega la società.

A New York - con le borse in pieno regime di scambi - il Dow sta cedendo lo 0,8%, il Nasdaq è in ribasso dello 0,2%, mentre l'S&P 500 è in rosso dello 0,4%.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0918 contro USD1,0861 di martedì in chiusura. La sterlina vale invece USD1,2302 da USD1,2318 di martedì sera.

Tra le commodity, il Brent vale USD85,07 al barile contro USD85,31 al barile di martedì sera. L'oro, invece, scambia a USD1.924,75 l'oncia da USD1.904,40 l'oncia della scorsa seduta.

Nel calendario macroeconomico di giovedì, alle 0800 CET sono attesi il saldo commerciale e il conto corrente della Germania, mentre alle 1300 CET è in arrivo la decisione della Bank of England sul tasso principale. Alle 1415 CET, invece, sarà la BCE a rilasciare la decisione sui tassi con la conferenza stampa mezz'ora dopo.

Dagli USA, alle 1600 CET il report sui beni durevoli, mentre alle 1730 CET sono previste le aste di buoni del Tesoro a 4 e 8 settimane.

Fra le società, attesi i riusultati di CNH Industrial, Ferrari e Risanamento.

Di Maurizio Carta, Alliance News reporter

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