MILANO (Reuters) - I risultati del primo trimestre di A2A hanno visto una crescita "enorme" rispetto allo stesso periodo del 2023, grazie al balzo della produzione di energia da fonti rinnovabili che, per la prima volta nella storia della utility lombarda, ha superato quella da centrali a gas. Tuttavia, la politica dei dividendi non cambia ed in linea con il piano industriale.

E' quanto ha detto l'AD, Renato Mazzoncini, parlando con la stampa dopo i risultati del primo trimestre che hanno mostrato un balzo dell'Ebitda del 40% e il miglioramento della guidance per l'anno.

"Per la prima volta in un trimestre l'energia prodotta dalle rinnovabili, idroelettrico, eolico e fotovoltaico ha superato quella da fonte fossile, prodotta dalle centrali a gas", ha sottolineato il manager.

Alla domanda se questo incremento porterà a una crescita anche della cedola, Mazzoncini ha detto che "se vado a comparare i risultati con quelli del 2023 vedo una crescita enorme, abbiamo il vento in poppa e stiamo facendo il nostro piano, i dividendi ipotizzati sono in linea". Mazzoncini ha ricordato che il pay out ratio di A2A è del 47% e "quindi per meta è rimasto in azienda ad incrementare il patrimonio netto aziendale".

Mazzoncini ha poi confermato l'intenzione di dismettere quote di minoranza di alcuni asset per finanziare l'acquisizione da 1,2 miliardi della rete elettrica lombarda da Enel. "Stiamo valutando i possibili asset su cui cedere quote di minoranza e anche le reti gas possono fare parte di questo. Ma non abbiamo ancora fatto passi avanti", ha concluso.

(Giancarlo Navach, editing Francesca Piscioneri)