ROMA (MF-DJ)--Una creatività a più dimensioni, uno smart investment tra Cgi (computer generated imagery) e 3D. È quella che descrive Iginio Straffi, presidente e fondatore del gruppo Rainbow e presidente di Colorado Film. Leader di un intrattenimento sempre più in espansione, nel suo Dna la rivoluzione di successo planetario ottenuta al battito delle Winx, capolavoro d'animazione made in Italy dal genio di Straffi che ha osato immaginare le prime eroine rigorosamente al femminile, ormai maggiorenni, scrive MF-Milano Finanza. Un record assoluto anche nella versione live, nella serie di Netflix Originals dal titolo "Fate: the Winx saga". A incantare in oltre 50 lingue, 200 milioni di persone in più di 150 paesi nel mondo, al ritmo di oltre 15 miliardi di click su YouTube. "Il nome Rainbow nasce dall'idea di qualcosa di positivo, arcobaleno di speranza come le nostre idee di cartoni animati sin dall'inizio", dichiara il capo della content company di respiro globale da 85 milioni di euro di fatturato e un ebitda che ha superato i 30 milioni di euro nel 2021.

Nato a Loreto, tra le colline delle Marche nel 1995, per una pazzia da un mini-studio di animazione in sinergia con un prete d'eccezione, la società è protagonista indipendente a 360 gradi, dalla creazione alla produzione alla messa in commercio. Oltre 500 le licenze, passando per i progetti editoriali, incluso il primato della rivista femminile più venduta in edicola, Winx Club, sino al talent scouting. "Non volevamo perdere la sfida di creare un gruppo globale che potesse fornire contenuti alle emittenti e alle piattaforme, dal prescolare agli adulti, dal film alla serie tv.

Prodotti dall'Italia ma con appeal internazionale. Alla luce del metodo e della visione che ci hanno già fatto riuscire nell'impresa dei cartoni», prosegue Straffi, spiegando il senso dell'acquisizione del 100 % dell'italiana Colorado Film, eccellenza del cinema di genere oltre che delle produzioni tv e d'intrattenimento cult.

"Servirebbe una convergenza astrale. Dalla politica ai produttori. Un aggregatore per un grande polo che abbia peso specifico anche commerciale, verso la controparte degli studios americani e orientali", spiega il creativo doc marchigiano a più dimensioni, disegnatore sin da bimbo, cresciuto scrittore, sceneggiatore, regista e produttore. Determinato a indicare quello che manca al sistema, anche nell'ambito dell'audiovisivo, affinché il Paese smetta di essere nelle mani dello shopping di gruppi stranieri. E sul dilemma sala/streaming che, secondo il presidente dell'unione editori audiovisivi Jaime Ordanza, dovrebbero sostenersi a vicenda grazie a un utilizzo intelligente del contenuto, Straffi ha un'opinione precisa: "Tra i lockdown, le piattaforme, le sale italiane sempre meno seducenti e certi film poco attrattivi, è necessario creare storie che abbiano ingredienti così particolari da invitare a goderne appieno soltanto sul grande schermo". Non un caso, infatti, che il cinema italiano sia quello più in sofferenza al box office, con un -7% nel 2021, rispetto per esempio alla Francia, dove l'industria è molto florida anche per una serie di leggi e protezioni a sostegno dei produttori indipendenti.

Ma dopo il successo delle Winx ha in mente una nuova storia che ispiri le donne del domani a una consapevolezza sempre più ampia, per rafforzare il loro lato più femminile, lo ying, invece che quello più maschile, lo yang? "Ne avrei di nuove storie, felice e onorato di poterle raccontare alle donne di domani. Ma si fa fatica a rappresentare una figura femminile, perché la stanno rendendo sempre più simile all'uomo. Sarebbe interessante se, soprattutto in Italia e in Europa, si riuscisse un po' a creare una controcultura. E' molto più bello che le donne possano arrivare a certi traguardi mantenendo integra la differenza dagli uomini o la loro femminilità, che è un grande valore e non certamente un handicap", osserva il leader di un gruppo guidato al femminile, inclusa la moglie Joanne Lee, e padre di tre figlie oltre che delle Winx, artefici sin dal nome del proprio fato e destino, per la prima volta eroine non legate a qualche principe azzurro. Oltre che ciascuna, già 20 anni fa, di etnia differente.

Le fate sono state anche muse di progetti dal fashion, con Winx Fashion Couture in sinergia con i talenti della milanese Ferrari Fashion School, all'etica, con Vola via Winx Club, contro la violenza. Per un'idea di valore e d'inclusione che, al tempo, era pura innovazione. Come quella della Liberi Reggiomonte International School. Ben oltre il format classico della scuola aziendale ed aperta a tutti i bimbi, per un approccio d'avanguardia tra neuroscienze e creatività, da estendere a tutto il paese. "Sarebbe bellissimo se si potesse dialogare con il ministero della Pubblica Istruzione per mettere a disposizione questo metodo anche a livello nazionale. Significherebbe che anche la classe dirigente ha dei visionari, dei sognatori che hanno a cuore la società di domani, diffondendo un'iniziativa privata al pubblico", conclude Straffi, sempre più impegnato nell'educational, dalla Rainbow Academy, prima e unica scuola italiana di Digital Entertainment, alla Poliarte di Ancona, culla di design e di ricerca.

Nella direzione del green, come nel caso della sinergia con Fondazione Campagna Amica (Coldiretti).

Cresciuto sentendosi dire che di fumetti non si vive, mentre disegnava guardando la tv, Straffi ama rivelare quanto la madre sia stata di stimolo per lui, permettendo di credere ai propri sogni e impegnandosi sin da bimbo, secondo lo spirito giapponese del maestro d'animazione Hayao Miyazaki, «prima pensa, poi disegna". Questo il messaggio di Rainbow, eco del "se lo sogni lo puoi fare" di un altro grande visionario come lui, Walter Disney.

Prova vivente che la tv non rovina la creatività dei bambini, secondo Straffi immaginazione significa avventura. "La televisione mi ha fatto sognare l'avventura un po' come faceva Salgari con la mente, immaginando storie esotiche. L'avventura. Questa grande parola magica che un altro maestro come Hugo Pratt ha sempre cercato nella sua vita e nei suoi racconti. Da Corto Maltese in giù. Ecco, l'avventura era qualcosa per noi importante, da bambini ci apriva la fantasia e la voglia di creare personaggi, raccontare storie". E sull'attitudine dell'oggi al digitale, tale per cui tutto o quasi è a portata di click sino ad annullarsi nell'oceano del metaverso (tutt' altra storia rispetto al dolce naufragar all'orizzonte dell'infinito di un altro marchigiano come lui, Giacomo Leopardi), dichiara: "Certamente oggi c'è un abuso. I ragazzi non hanno questa fantasia di rivivere il sogno, l'avventura. Una certa cultura del videogioco, delle serie spesso belle ma cruente. Mentre un tempo, le scene forti erano molto più limitate e andavamo preparati a vedere un film, per esempio, di Dario Argento".

E come vede un approdo a Piazza Affari, la possibile quotazione in borsa? "Dico che è un posto dove si potrebbe costruire un bel progetto di crescita. Però anche, dove l'industria dell'intrattenimento, quella nostra e dello spettacolo, culturale come viene chiamata in Cina, non è così ben compresa come altre industrie più tradizionali che sono già stabilmente sui listini". Parola di Iginio Straffi.

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