WINTERTHUR (ZH) (awp/ats/awp) - Il gruppo industriale Rieter prevede di tagliare tra i 400 e i 600 posti di lavoro, soprattutto nella produzione, oltre ai 300 già annunciati nell'ambito del programma di ottimizzazione "Next Level" lanciato lo scorso luglio.

In un comunicato stampa odierno, pubblicato in apertura della sua giornata degli investitori, la holding di Winterthur (ZH), quotata alla Borsa svizzera, spiega che la soppressione di impieghi è necessaria "in considerazione dell'attuale situazione di mercato", anche se il numero esatto di posti di lavoro da eliminare dipenderà dalle ordinazioni nei prossimi mesi. Il gruppo di Winterthur taglierà quindi fino a 900 posti di lavoro in totale.

A luglio è stata comunicata la soppressione di circa 300 posti di lavoro, principalmente nelle funzioni amministrative generali a Winterthur e Ingolstadt. La riduzione degli impieghi nelle due sedi è in fase avanzata, ha dichiarato il CEO del Gruppo Thomas Oetterli in una conferenza telefonica. Solo a Winterthur saranno eliminati circa 100 posti di lavoro, ha confermato le dichiarazioni rilasciate in estate.

Tagli negli stabilimenti esteri

Secondo Oetterli, il taglio supplementare di 400-600 posti di lavoro sarà effettuato negli stabilimenti Rieter in Germania, Repubblica Ceca, India e Cina. Poiché la Rieter non produce più a Winterthur, la Svizzera non è interessata da queste misure, ha spiegato. A metà anno la Rieter contava 5555 dipendenti in tutto il mondo.

Oetterli vuole posizionare il gruppo per una futura "redditività sostenibile" con il programma di performance "Next Level" lanciato a luglio. Alla fine, i costi operativi dovrebbero essere inferiori di 80 milioni di franchi all'anno. Quest'anno saranno contabilizzati costi di ristrutturazione una tantum per 45-50 milioni di franchi.

Ordinazioni in calo

Nei primi nove mesi di quest'anno, le commesse hanno raggiunto 452,2 milioni di franchi, meno della metà rispetto allo stesso periodo del 2022. Il fabbricante di macchine e componenti per l'industria tessile attribuisce questa pessima performance alla riluttanza dei clienti a investire in nuove macchine, dovuta in particolare all'aumento dei tassi di interesse e dei prezzi dell'energia e delle materie prime.

Nel solo terzo trimestre, le nuove ordinazioni sono scese del 44% rispetto all'anno precedente, raggiungendo i 127,2 milioni. Rieter ritiene che il mercato abbia raggiunto il suo minimo quest'anno e prevede una graduale ripresa nel prossimo.

Nei primi nove mesi il fatturato è aumentato del 10,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, raggiungendo 1,09 miliardi di franchi. A fine settembre, le ordinazioni ammontavano a circa 900 milioni - rispetto ai 2 miliardi di un anno prima -, ciò che dovrebbe consentire "un buon utilizzo della capacità produttiva nel 2024".

Segnali di ripresa

Se le vendite rispecchiano più o meno le previsioni degli analisti intervistati dall'agenzia di stampa economico finanziaria Awp, l'entità del calo delle nuove commesse ha superato anche le previsioni più prudenti.

Sul mercato si intravedono comunque segnali di ripresa. "Gli ordini del quarto trimestre saranno superiori a quelli del terzo trimestre, che è stato molto debole", ha dichiarato Oetterli. Secondo il CEO dovrebbero salire a 170-200 milioni.

Rieter mantiene quindi i suoi obiettivi per l'anno in corso: il gruppo punta a raggiungere un fatturato pari a quello dell'anno precedente, nell'ordine di 1,5 miliardi di franchi. Inoltre, continua a puntare a un margine operativo (EBIT) compreso tra il 5 e il 7%. Le misure avviate comportano costi di ristrutturazione una tantum per circa 45-50 milioni di franchi, che incideranno sul risultato del 2023.

La vendita di un terreno sulla Klosterstrasse a Winterthur alla società immobiliare Allreal per 96,0 milioni di franchi, conclusa a settembre, fornirà un impulso finanziario. La Rieter prevede un contributo positivo all'EBIT di 70-75 milioni di franchi.