(Alliance News) - Iren Spa ha fatto sapere giovedì che il consiglio di amministrazione ha approvato i risultati al 30 settembre riportando un utile netto di guppo attribuibile agli azionisti pari a EUR177 milioni, in crescita del 26% rispetto a EUR141 milioni registrati nei primi nove mesi del 2022.

I ricavi dei nove mesi sono pari a EUR4,63 miliardi, in calo del 18% da EUR5,64 miliardi dello stesso periodo del 2022. I principali fattori di contrazione del fatturato sono riferibili ai ricavi energetici, influenzati per oltre EUR660 milioni dalla riduzione dei prezzi delle commodities e per circa EUR490 milioni alla riduzione dei volumi per l'effetto climatico, con un inverno molto mite, e per la riduzione della domanda energetica, fa sapere la società.

L'Ebitda ammonta a EUR857 milioni in calo da EUR759 milioni dello stesso periodo del 2022. La crescita del 13% è trainata dal recupero della marginalità della BU Mercato, dalla crescita organica dei business regolati e dalla piena integrazione delle società acquisite.

L'Ebit è invece pari a EUR325 milioni da EUR321 milioni dello stesso periodo del 2022.

L'indebitamento finanziario netto è pari a EUR3,93 miliardi, in aumento del 17% rispetto a EUR3,35 miliardi al 31 dicembre 2022. Al riguardo, la società segnala un assorbimento di capitale circolante pari a EUR421 milioni da ricondursi prevalentemente alle condizioni di pagamento delle forniture gas non ancora normalizzate. Si registrano, inoltre, EUR91 milioni di crediti fiscali inerenti

principalmente i progetti Superbonus 110% e un flusso di investimenti pari a EUR598 milioni da EUR548 milioni di investimenti tecnici del periodo ed EUR50 milioni di investimenti inorganici.

"I risultati appena approvati, con la crescita dell'Ebitda del 13%, confermano ancora una volta l'efficacia del modello multi-business di Iren che consente la rapida integrazione delle società acquisite, accelerando ulteriormente il raggiungimento degli obiettivi industriali – dichiara Luca Dal Fabbro, Presidente esecutivo di Iren –. Il gruppo ha rafforzato ulteriormente la leadership nei territori storici in cui opera, anche attraverso l'assunzione di 400 persone, dimostrando grande capacità adattiva ai mutati scenari economici e una naturale propensione a generare valore per azionisti e stakeholder".

"I positivi risultati comunicati negli scorsi mesi vengono consolidati a fine settembre con un incremento dell'utile netto del 26%, anche grazie ai costanti investimenti che consentono a Iren di progredire verso gli ambiziosi obiettivi del Piano Industriale", afferma Paolo Signorini, amministratore delegato e direttore generale di Iren.

Il titolo di Iren scambia in rosso dell'1,4% a EUR1,90 per azione.

Di Chiara Bruschi, Alliance News reporter

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