Eppure Mario Pedranzini ha sottolineato che, sebbene M&A fosse un'opzione, la Popolare di Sondrio era un prestatore sano che non aveva bisogno di una fusione per crescere e rimanere redditizio.

"In futuro ... esploreremo tutte le opportunità che il mercato può offrire, che non è necessariamente M&A", ha detto ai giornalisti.

Immersa nelle montagne a nord-est di Milano, la Popolare di Sondrio è l'ultima delle 10 grandi banche mutue prese di mira da una riforma del governo del 2015 per cedere ai cambiamenti volti a migliorare la governance e a renderle più attraenti per gli investitori.

Secondo le regole italiane, lo status di mutua dà agli azionisti un voto ciascuno a prescindere dalla dimensione della loro partecipazione, diminuendo l'attrattiva dell'azionariato. Mercoledì gli investitori della Popolare di Sondrio hanno approvato la cancellazione dello status di mutua della banca per trasformarla in una società per azioni.

La riforma del 2015 obbligava le cosiddette "popolari" italiane con più di 8 miliardi di euro (9 miliardi di dollari) di attivi a diventare società per azioni ordinarie entro 18 mesi.

I cambiamenti obbligatori furono però messi in attesa dell'esito di cause giudiziarie intentate da alcuni azionisti di banche popolari e da organizzazioni di consumatori. Una volta respinti i ricorsi, alla Popolare di Sondrio è stato dato tempo fino al 31 dicembre per adottare i cambiamenti.

Mentre la Popolare di Sondrio ha a lungo custodito la sua indipendenza e le sue radici locali, è vista dagli analisti come una banca ben gestita e un partner primario per le fusioni.

La banca è, per esempio, ampiamente vista da banchieri e analisti come un possibile partner per la più grande rivale BPER Banca, il cui principale azionista UnipolSAI è anche un investitore di Pop Sondrio con una quota del 9,5%. I cambiamenti nella governance permetteranno a UnipolSAI di esercitare un'influenza corrispondente alla dimensione della sua partecipazione.

Il presidente della Popolare di Sondrio Francesco Venosta ha detto che la banca non è in trattative di M&A e non considera UnipolSAI una parte "privilegiata" in tali discussioni, sebbene abbia accolto con favore i recenti commenti del capo di UnipolSAI Carlo Cimbri.

Cimbri ha detto questo mese che BPER era "molto ben posizionata" se la Popolare di Sondrio dovesse cercare una fusione.

(1 dollaro = 0,8853 euro)