Le vendite sono aumentate del 31% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Di conseguenza, il fatturato annuale dovrebbe superare per la prima volta il miliardo di euro. La crescita più significativa è stata registrata in Asia, dove le vendite hanno rappresentato tra un terzo e un quarto del fatturato consolidato.

Gli appassionati del genere avranno sicuramente notato l'offensiva pubblicitaria portata avanti negli ultimi mesi dal gruppo, che mantiene la sua sede nel borgo di Solomeo, arroccato sulle colline umbre. Non sorprende che il budget per la comunicazione sia aumentato del 78% rispetto al primo semestre dello scorso anno.

Tale investimento, insieme a un aumento generale dei costi, non ha impedito al margine operativo di aumentare di oltre duecento punti base, passando dal 14% al 16%. La redditività ha così raggiunto un massimo storico, mentre il rendimento del capitale proprio è tornato sopra il 20%, nonostante la riduzione dell'indebitamento netto.

Il track record operativo di Cucinelli è impeccabile. Oltre al prestigio del marchio in continua espansione, il fatturato e gli utili sono quadruplicati in dieci anni; la generazione di cassa rimane ottimale, mentre il rendimento del capitale investito nella crescita rimane notevolmente elevato.

Cucinelli è valutata a x5 il suo fatturato e x17 il suo utile operativo pre-ammortamento (EBITDA) previsto per quest'anno. Un'acquisizione o un investimento diretto da parte di un gigante del lusso avrebbe certamente un multiplo più alto, ma il gruppo di Brunello Cucinelli ha sempre, fino ad ora, difeso gelosamente la propria indipendenza.

Non vi sono motivi per cambiare questa situazione, finché perdura il suo straordinario successo.