È una giornata piuttosto movimentata per i mercati. I rendimenti decennali statunitensi sono tornati sopra il 3%, facendo salire il dollaro ai massimi di due settimane. Poi, lo yen ha toccato nuovi minimi di 20 anni, l'Australia ha aumentato i tassi di interesse di mezzo punto e la sterlina è scesa dopo che il voto di fiducia del partito al potere non è riuscito a far cadere il Primo Ministro Boris Johnson.

Le azioni statunitensi ed europee sono prevedibilmente sotto pressione.

Tuttavia, se si guarda dietro la superficie, ci sono alcuni aspetti positivi.

L'aumento dei rendimenti è dovuto in gran parte non a una nuova recrudescenza dei timori di inflazione, ma all'anticipazione dei 96 miliardi di dollari di nuove obbligazioni del Tesoro che arriveranno sui mercati questa settimana.

Ma soprattutto, la riapertura della Cina è in pieno svolgimento, con Pechino che ha seguito l'esempio di Shanghai allentando ulteriormente i limiti del COVID,

Così le blue-chips di Shenzen sono vicine ai massimi di sette settimane, mentre le azioni cinesi quotate negli Stati Uniti sono destinate a una quarta settimana di guadagni, sostenute anche dal disgelo dei rapporti commerciali con Washington.

JPMorgan (rialzista sulle azioni cinesi) stima che le aree che rappresentano circa il 10% del PIL cinese sono ora interessate da blocchi, rispetto al 40% di aprile.

Nel vicino Giappone, la caduta dello yen ha provocato un nuovo intervento verbale da parte del Ministro delle Finanze Suzuki - la sua debolezza è stata monitorata con "un senso di urgenza", ha detto - un messaggio stemperato immediatamente dalla reiterazione da parte del governatore della Banca del Giappone Haruhiko Kuroda che la politica monetaria ultra-agevole sarebbe continuata.

Ma Kuroda sta rapidamente diventando un'eccezione. La Reserve Bank of Australia ha spiazzato gli investitori con un aumento dei tassi di 50 punti base, la mossa più grande degli ultimi 22 anni. I tassi sono ora allo 0,85%, e portarli al 2,5% - il livello che il Governatore Philip Lowe ha precedentemente indicato come i tassi neutrali dell'Australia - significa che si prospetta un frenetico ciclo di inasprimento.

Infine, il premier britannico Johnson rimarrà a Downing Street per il momento, dopo aver superato il voto di lunedì. La sterlina è scesa dello 0,7% mentre l'attenzione si concentra nuovamente sullo stato disastroso dell'economia; un altro forte calo delle vendite al dettaglio nel Regno Unito significa che gli investitori potrebbero rivalutare per quanto tempo ancora la Banca d'Inghilterra potrà continuare ad aumentare i tassi d'interesse.

Sviluppi chiave che dovrebbero fornire una maggiore direzione ai mercati martedì:

-La spesa delle famiglie in Giappone cala più rapidamente del previsto

-PMI finali ovunque

-Indice Sentix della zona euro

-Il Cile aumenterà i tassi di interesse di 75 punti base al 9%.

-La Banca centrale argentina si riunisce

-Bilancia commerciale statunitense

-Asta di banconote a 3 anni degli Stati Uniti