PECHINO (awp/ats/ans) - L'udienza sulla liquidazione di Evergrande dinanzi all'Alta corte di Hong Kong è stata aggiornata al 29 gennaio 2024: lo sviluppatore immobiliare cinese, oberato da circa 330 miliardi di dollari di debiti, ha avuto altro tempo per il suo piano di ristrutturazione.

La giudice Linda Chan ha motivato la decisione dicendo che i legali di Evergrande dovrebbero cercare "un dialogo più diretto con le autorità competenti per confermare la fattibilità" del piano. La causa è stata avviata da Top Shine Global, tra i numerosi creditori del gruppo in default da fine 2021. Evergrande dopo il rinvio ha segnato un balzo del 13% in Borsa.

La proroga è arrivata dopo quella già decisa all'udienza di ottobre, durante la quale la giudice Chan aveva detto che la società cinese avrebbe ricevuto "un ultimo aggiornamento" al 4 dicembre prima di nominare i liquidatori indipendenti dal colosso della contabilità Kpmg.

A marzo, il gruppo immobiliare di Shenzhen aveva offerto ai creditori la possibilità di scambiare il proprio debito con nuovi bond emessi dalla società e azioni delle controllate, Evergrande Property Services e Evergrande New Energy Vehicle, entrambe trattate alla Borsa di Hong Kong.

La caduta di Evergrande è stata osservata da vicino poiché un tempo era un importante pilastro privato dell'economia cinese, parte del settore edile e immobiliare che rappresentava circa un quarto del Pil del Paese: la liquidazione è destinata ad avere conseguenze a catena su real estate e settore finanziario.

I negoziati sulla ristrutturazione si sono però arenati a settembre dopo che il presidente e fondatore della società Xu Jiayin si ritrovò "soggetto a misure obbligatorie" da parte delle autorità cinesi perché sospettato di "crimini". Nello stesso mese, inoltre, il gruppo disse che non poteva emettere nuovo debito dato che la sua filiale in Cina, Hengda Real Estate Group, era finita sotto indagine.

Quanto agli ultimi sviluppi, gli investitori nel debito di Evergrande hanno parlato con la società di varie opzioni di ristrutturazione negli ultimi giorni, consapevoli che una liquidazione significherebbe minori prospettive di recupero per i loro investimenti e soprattutto tempi più lunghi.

La petizione di liquidazione, in altri termini, era probabilmente uno strumento negoziale per imporre un accordo migliore: giorni fa, Evergrande ha proposto uno scambio di debito-capitale che offriva ai creditori quote di azionarie nella società e in due delle sue unità quotate a Hong Kong, secondo ci media locali.

Il sistema legale dell'ex colonia britannica è di diritto comune distinto da quello della Cina ed è favorito da alcuni creditori offshore come sede per trattare la vicenda: non è chiaro, tuttavia, se un'ordinanza di liquidazione emessa da un tribunale di Hong Kong possa o sarà eseguita anche nel Dragone.