MILANO (MF-DJ)--Prime convergenze sulla revisione del Patto di stabilità e crescita, divergenze sull'imposta minima globale. L'ultima riunione dell'Ecofin ha registrato la contrarietà di Polonia e Ungheria a una rapida adozione della legge europea sulla minimum tax al 15% sui profitti delle multinazionali, sulla base dell'accordo raggiunto in sede Ocse, che al contrario altri Paesi, tra cui l'Italia, chiedono sia adottata quanto prima.

Sulla riforma delle regole fiscali da portare a casa prima dell'inizio del 2023, scrive MF, ci sono invece state convergenze tra l'ala dei frugali, il cui fronte si era già spaccato con le aperture olandesi, e i fautori della revisione capitanati da Italia e Francia. «Non sono un falco che mette paura, sono un falco amico. Sono aperto alle discussioni. La Germania vuole essere parte delle soluzioni, non parte del problema» ha detto il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner. Una correzione di tiro all'indomani dell'esordio all'Eurogruppo. Lunedì, l'esponente liberaldemocratico aveva spiegato di ritenere sufficientemente flessibile l'attuale sistema di regole e parlato della necessità di disinnescare il nesso tra debito pubblico e banche. La volontà ora è quindi trovare un equilibrio tra investimenti e risanamento delle finanze pubbliche.

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January 19, 2022 03:23 ET (08:23 GMT)