Defence Therapeutics Inc. ha annunciato la pubblicazione di uno studio, sottoposto a revisione paritaria, sulle proprietà antitumorali del suo Accum® non coniugato, uno dei prodotti di Defence progettati in particolare per trattare il linfoma a cellule T consolidato. Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Cancer Science, si intitola: "La somministrazione intratumorale di Accum® non coniugato ostacola la crescita dei tumori linfoma solidi precostituiti". L'urgente necessità di nuovi terapeutici antitumorali alimenta la ricerca attiva in questo campo.

Da questo punto di vista, Accum® presenta molti vantaggi rispetto alle molecole scoperte con lo screening high throughput, perché: è stato progettato razionalmente per rompere le membrane endosomiali e quindi ha una funzione iniziale nota, la struttura chimica della molecola può essere facilmente modificata per generare diverse varianti di Accum®, può essere facilmente collegata agli anticorpi come molecola antitumorale clivabile in situ (per aumentarne la specificità), ed è altamente versatile, in quanto si rivolge a percorsi comuni rilevanti per qualsiasi, se non la maggior parte, delle indicazioni sul cancro. I punti salienti dello studio Accum® sono: La molecola induce la morte cellulare di diverse linee cellulari tumorali (linfoma a cellule T, colon, melanoma e seno). Accum® innesca la produzione intracellulare di specie reattive dell'ossigeno e interrompe le membrane endosomiali.

Dopo il contatto con Accum®, le cellule tumorali muoiono attraverso un processo chiamato morte cellulare immunogenica. L'effetto di Accum® richiede sia le cellule T CD4 che CD8 (importanti per combattere il cancro). La somministrazione intratumorale di Accum® sinergizza con i comuni inibitori del checkpoint immunitario, portando a un efficiente controllo della crescita tumorale.

In sintesi, Accum® non coniugato potrebbe essere utilizzato come molecola antitumorale. Gli effetti innescati sono molto interessanti e inaspettati, in quanto l'induzione della morte cellulare immunogenica apporta un'ulteriore componente immunitaria all'equazione, che può trasformare un tumore freddo in un tumore caldo, con una maggiore infiltrazione di cellule immunitarie, come mostrato nello studio pubblicato.