COMUNICATO STAMPA

Andamento gestionale al 31 marzo 2022

Obiettivi di decarbonizzazione al 2030 e 2050

  • Quantità vendute in aumento del 2,9% nel settore cemento e del 6,0% nel settore calcestruzzo preconfezionato
  • Andamento favorevole dei volumi in Europa Centrale, Europa Orientale (Polonia e Repubblica Ceca) e in Stati Uniti, mentre l'Italia mostra un rallentamento
  • Diminuzione delle vendite in Russia e soprattutto in Ucraina, con la sospensione dell'attività produttiva e commerciale da fine febbraio, a causa del conflitto
  • Prezzi di vendita in deciso aumento in tutti i mercati di presenza al fine di compensare l'inflazione delle materie prime e dei fattori energetici
  • Ricavi netti consolidati nel primo trimestre pari a 800 milioni (nel 2021: 683 milioni)

Dati Consolidati

Gen-Mar 2022

Gen-Mar 2021

22/21

Vendite di cemento

t/000

6.363

6.186

+2,9%

Vendite di calcestruzzo

m3/000

2.693

2.542

+6,0%

Ricavi netti

€/m

800,1

682,6

+17,2%

Mar 22

Dic 21

Var.

Posizione finanziaria netta

€/m

28

236

(207)

Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem SpA si è riunito in data odierna per esaminare sinteticamente l'andamento economico del primo trimestre 2022 e la posizione finanziaria netta alla fine del periodo.

Durante i primi tre mesi del 2022, i volumi di vendita realizzati dal gruppo hanno espresso una dinamica complessivamente positiva, determinata soprattutto dal deciso progresso registrato in Europa Centrale e nei paesi dell'Europa Orientale appartenenti alla Unione Europea (Polonia e Repubblica Ceca), che è stato in parte agevolato dal clima più favorevole rispetto al 2021. Negli Stati Uniti la domanda si è confermata solida mentre in Italia le consegne hanno mostrato un rallentamento. La Russia ha patito per la frenata degli investimenti in costruzioni, probabilmente già dovuta ai primi impatti delle sanzioni sull'economia del paese. In Ucraina, invece, lo scoppio

del conflitto armato ha reso necessaria la sospensione dell'attività produttiva e commerciale a partire da fine febbraio. Tali dinamiche hanno permesso ai volumi di vendita realizzati dal gruppo nei primi tre mesi del 2022 di superare il livello espresso nello stesso periodo del 2021, sia nel cemento (+2,9%) che nel calcestruzzo (+6,0%).

In avvio d'anno l'attività economica globale ha mostrato alcuni segnali di rallentamento, causati dalla variante Omicron del coronavirus, che ha portato all'introduzione di nuove misure restrittive, e, successivamente, dalle crescenti tensioni geopolitiche culminate con la decisione della Russia di intraprendere una operazione militare in Ucraina. In tale contesto, l'inflazione ha continuato a salire a un ritmo sostenuto, alimentata dai rialzi dei prezzi delle materie prime, dalle strozzature nelle catene di approvvigionamento su scala globale e, in particolare negli Stati Uniti, dalla ripresa della domanda di beni e servizi. In seguito al conflitto apertosi in Ucraina, numerosi paesi, fra cui Stati Uniti, Unione Europea e Regno Unito, hanno risposto varando un pacchetto di sanzioni severe e senza precedenti, volte a penalizzare fortemente l'economia russa. Tali misure sanzionatorie hanno causato una significativa volatilità sui mercati finanziari globali e una ulteriore spinta al rialzo dei prezzi delle materie prime, energetiche in particolare, delle quali la Russia è fra i principali produttori a livello mondiale. In tale contesto, sono state riviste al ribasso le previsioni sulla crescita del PIL mondiale e degli scambi internazionali, che per il 2022 sono stimati rispettivamente al +3,6% e +5,0%. Sulla revisione pesano le conseguenze del conflitto in Ucraina, che coinvolge direttamente due paesi fra i principali produttori mondiali di materie prime (energetiche, alimentari) e metalli. La prolungata scarsità di tali input potrebbe scatenare un ulteriore rialzo dei prezzi e la conseguente frenata della produzione industriale su scala globale. In Stati Uniti, la forte ripresa della domanda ha continuato ad accrescere l'inflazione che in febbraio ha raggiunto il 7,9%, il livello più alto negli ultimi quarant'anni. Sul dato hanno impattato i rincari degli autoveicoli, degli uffici e dei beni energetici. Tali dinamiche, oltre a decisioni di politica monetaria gradualmente più restrittive, hanno portato a rivedere al ribasso le previsioni macro-economiche per l'anno in corso.

Nell'area euro, l'attività economica si sarebbe indebolita nel corso dei primi mesi dell'anno, principalmente a causa delle tensioni connesse allo scontro Russia - Ucraina, che hanno provocato ulteriori pressioni inflazionistiche sulle materie prime energetiche e ostacolato nuovamente le catene di approvvigionamento delle imprese. Nonostante la forte domanda, l'attività manifatturiera è rimasta pressoché stabile in avvio d'anno, risentendo dei rincari dell'energia e delle strozzature all'offerta di beni intermedi, mentre il settore delle costruzioni ha continuato a beneficiare del buon livello di attività, in particolare nel comparto residenziale. L'inflazione ha raggiunto a marzo il 7,5%, il massimo dall'avvio dell'unione monetaria. In tale contesto, le previsioni sull'evoluzione del PIL per l'anno in corso indicano che la crescita dovrebbe essere pari al 2,8%, in netto ribasso rispetto alle stime precedenti.

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In Italia, l'economia ha rallentato nel corso del primo trimestre del 2022, frenata dalla stasi dei consumi delle famiglie, dovuta alla diffusione della variante Omicron e alla conseguente risalita dei contagi, dall'incremento dei costi energetici e, a partire da fine febbraio, dagli effetti del conflitto in Ucraina. La produzione industriale, nei primi tre mesi del 2022, avrebbe rallentato (-2% sul periodo precedente). Per quanto riguarda il settore delle costruzioni, le indicazioni per il 2022 si confermano generalmente positive, grazie agli incentivi governativi sul rinnovo residenziale e alla ripresa degli investimenti pubblici in infrastrutture. Tuttavia, l'attuale fase congiunturale sta amplificando alcuni rischi al ribasso che potrebbero pesare sulla dinamica di crescita del settore, fra cui l'aumento incontrollato dei prezzi dell'energia e delle materie prime, oltre al reperimento delle stesse. In tale contesto, le previsioni di crescita del PIL sono state recentemente riviste al ribasso: per il 2022, si stima che l'economia possa espandersi del 2,3%.

Per quando riguarda le economie emergenti, in Cina la diffusione della variante Omicron ha portato a ripetute restrizioni alla mobilità e all'attività produttiva e ha pesato sulla domanda domestica. In Russia, le rigide sanzioni commerciali provocheranno un significativo impatto sull'economia, prevista contrarsi del 8,5% nel 2022. In Messico, la leggera revisione al ribasso delle prospettive in Stati Uniti potrebbe avere un impatto negativo sulla produzione industriale e sulle esportazioni, mentre in Brasile, le pressioni inflazionistiche e l'inasprimento delle politiche monetarie potrebbero rallentare la domanda interna.

Dopo lo scoppio del conflitto fra Ucraina e Russia, i prezzi del petrolio e del gas naturale hanno toccato record storici, riflettendo sia il rischio di riduzione delle esportazioni della Russia, a causa delle sanzioni, sia le decisioni di alcuni operatori pubblici e privati di porre fine agli acquisti da controparti russe. La Federal Reserve, in risposta all'elevata inflazione, ha dato inizio al progressivo aumento dei tassi di interesse, mentre la BCE ha rivisto il programma di acquisto titoli per il 2022 e ha annunciato che i tassi di interesse saranno modificati in maniera graduale, al fine di perseguire la stabilità finanziaria e dei prezzi. Nei paesi emergenti, il Brasile ha deciso di continuare a perseguire una politica monetaria restrittiva al fine di controllare l'elevata inflazione, mentre in Russia, per evitare la fuga di capitali, la banca centrale ha aumentato i tassi di interesse e ha introdotto severi controlli sui movimenti.

Le vendite di cemento e clinker del gruppo, nel primo trimestre del 2022, si sono attestate a 6,4 milioni di tonnellate, in aumento del 2,9% rispetto al precedente esercizio. Le vendite di calcestruzzo preconfezionato hanno chiuso a quota 2,7 milioni di metri cubi, in aumento del 6,0%. L'effetto prezzi in valuta locale ha mostrato un andamento molto favorevole in pressoché tutti i mercati di presenza.

Il fatturato consolidato è stato pari a 800,1 milioni, in aumento del 17,2% rispetto ai 682,6 milioni nel 2021. Le variazioni nei tassi di cambio hanno inciso positivamente per 18,5 milioni. A parità di perimetro e cambi costanti, il fatturato sarebbe aumentato del 14,5%.

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La tabella seguente illustra la ripartizione del fatturato per mercati di presenza.

milioni di euro

Gen-Mar 2022

Gen-Mar 2021

∆ %

∆ % lfl

Italia

163,3

138,5

+17,9

+17,9

Stati Uniti d'America

301,9

261,3

+15,5

+7,6

Germania

175,4

147,2

+19,2

+19,2

Lussemburgo e Paesi Bassi

52,0

43,7

+18,8

+19,5

Rep. Ceca e Slovacchia

37,3

28,0

+33,4

+26,7

Polonia

29,2

17,6

+65,2

+68,0

Ucraina

13,1

16,3

-19,8

-23,2

Russia

38,2

37,6

+1,4

+12,7

Elisioni

(10,3)

(7,6)

800,1

682,6

+17,2

+14,5

La posizione finanziaria netta a fine periodo, che comprende anche le attività finanziarie a lungo termine, risulta positiva e ammonta a 28,4 milioni, contro i 235,5 milioni di fine 2021. Nel primo trimestre sono stati destinati circa 123 milioni all'acquisto di azioni proprie sul mercato e sostenute spese in conto capitale pari a complessivi 61,9 milioni (46,2 milioni il corrispondente valore nel 2021). L'indebitamento netto è passato da 16,8 milioni a fine 2021 a 237,9 milioni al 31 Marzo 2022.

Italia

Le vendite di leganti idraulici e clinker si sono attestate a un livello inferiore rispetto a quanto raggiunto nello stesso periodo dell'esercizio precedente. Il buon andamento delle esportazioni non è riuscito a compensare la contrazione dei volumi sul mercato domestico, in parte dovuta alle incertezze legate all'impennata delle materie prime. La variazione negativa dei volumi di vendita nel settore del calcestruzzo preconfezionato, invece, è stata meno evidente. Il miglioramento dei prezzi di vendita, sia nel cemento che nel calcestruzzo, è stato particolarmente positivo ma in grado di compensare solo parzialmente l'aumento dei costi di produzione.

Nel complesso, il fatturato è aumentato del 17,9%, passando da 138,5 a 163,3 milioni.

Stati Uniti d'America

Le quantità vendute di cemento, grazie all'elevato livello di attività nel settore delle costruzioni, hanno mostrato un andamento positivo, chiudendo in rialzo rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. I prezzi di vendita in valuta locale, sospinti dalla vivacità della domanda e dall'aumento dei costi energetici, combustibili in particolare, hanno mostrato un buon miglioramento. La produzione di calcestruzzo preconfezionato, presente essenzialmente in Texas, ha rallentato in modo sensibile, penalizzata soprattutto dalla carenza di personale addetto alla distribuzione. Anche in questo settore d'attività i prezzi di vendita hanno espresso una buona crescita.

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Il fatturato complessivo si è attestato a 301,9 milioni di euro, in aumento del 15,5% rispetto ai 261,3 milioni realizzati nello stesso periodo del 2021. Il rafforzamento del dollaro (+6,9%) ha influenzato la traduzione dei risultati in euro; a parità di cambio il fatturato sarebbe aumentato del 7,6%.

Europa Centrale

In Germania, i volumi di vendita hanno mostrato uno sviluppo decisamente positivo, grazie sia al buon livello di attività nel settore delle costruzioni sia all'agevole confronto con lo stesso periodo dell'anno scorso, penalizzato dalle avverse condizioni meteo. Anche i prezzi di vendita si sono rafforzati. Il settore del calcestruzzo preconfezionato, al netto di un leggero rallentamento nel mese di marzo, ha chiuso il primo trimestre con volumi in progresso e prezzi anch'essi in crescita.

Il fatturato totale è cresciuto del 19,2%, attestandosi a 175,4 milioni (147,2 milioni nel 2021).

In Lussemburgo e Paesi Bassi, le nostre consegne di cemento, comprese le esportazioni, hanno chiuso il primo trimestre in buon progresso, principalmente sostenute dalla solidità della domanda e favorite dal confronto con lo stesso periodo del 2021 quando le condizioni meteo non ottimali avevano rallentato le spedizioni in gennaio e febbraio. I prezzi di vendita hanno mostrato un deciso aumento. Il settore del calcestruzzo preconfezionato ha registrato una crescita ancor più evidente, con prezzi anch'essi in miglioramento.

Il fatturato si è attestato a 52,0 milioni, in aumento del 18,8% rispetto al 2021 (43,7 milioni).

Europa Orientale

In Repubblica Ceca, i volumi di vendita hanno mostrato un netto progresso, grazie al buon livello di attività nel comparto delle costruzioni e al confronto con lo stesso periodo dello scorso esercizio, particolarmente penalizzato dal clima avverso e dalla recrudescenza dei contagi. Anche i prezzi di vendita hanno registrato un deciso incremento. Nel settore del calcestruzzo preconfezionato, Slovacchia compresa, l'andamento delle produzioni è stato ancor più positivo, con prezzi in netto aumento.

Il fatturato, aiutato dall'apprezzamento della corona ceca (+5,4%), si è attestato a 37,3 milioni, in aumento del 33,4% rispetto a quanto raggiunto nel 2021 (28,0 milioni). A parità di cambio il fatturato sarebbe aumentato del 26,7%.

In Polonia, il positivo sviluppo dell'attività nel comparto delle costruzioni si è confermato anche durante il primo trimestre dell'anno in corso e ha permesso ai nostri volumi di vendita di chiudere in significativo aumento. Tuttavia, occorre ricordare che lo stesso periodo del 2021 era stato caratterizzato da condizioni meteo avverse e da una stasi della domanda. I prezzi di vendita hanno mostrato un solido incremento. Tali andamenti si sono riflessi anche nella produzione di

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Buzzi Unicem S.p.A. published this content on 12 May 2022 and is solely responsible for the information contained therein. Distributed by Public, unedited and unaltered, on 23 May 2022 03:25:02 UTC.