L'azienda italiana Enel ha dichiarato giovedì che il suo utile di base del primo trimestre è aumentato del 12% rispetto all'anno precedente, grazie alla forte ripresa della produzione di energia rinnovabile in patria.

L'utile ordinario prima degli interessi, delle imposte, del deprezzamento e dell'ammortamento (EBITDA) è stato di 6,1 miliardi di euro (6,6 miliardi di dollari), battendo il consenso di 5,73 miliardi di euro degli analisti intervistati da LSEG.

Tra gennaio e marzo, l'Italia ha rappresentato più della metà dell'EBITDA ordinario del gruppo, grazie all'aumento del profitto core del Paese a 3,2 miliardi di euro da 1,9 miliardi di euro dello scorso anno.

Al contrario, la filiale spagnola Endesa, che lo scorso anno aveva incrementato i risultati della casa madre, ha agito da freno, colpita dal calo dei prezzi dell'elettricità e del gas in Iberia.

Il contributo dell'America Latina è stato piatto rispetto all'anno scorso, mentre il Nord America ha registrato un leggero aumento.

L'attività italiana di Enel ha beneficiato sia della ripresa della produzione idroelettrica, sia della crescita delle attività di generazione e di trading. La performance del business delle reti è stata leggermente superiore rispetto all'anno precedente.

Il nuovo team di gestione guidato dall'Amministratore Delegato Flavio Cattaneo ha lanciato un piano di riduzione dei costi lo scorso anno e si è impegnato a concentrare gli investimenti sugli asset regolamentati, come le reti elettriche, e ad essere più selettivo sui progetti di energia rinnovabile.

"Il piano di riduzione dei costi sta andando meglio del previsto, con 300 milioni di euro già raggiunti", ha dichiarato il Direttore Finanziario Stefano De Angelis, aggiungendo che Enel potrebbe aumentare il suo obiettivo totale di 1 miliardo di euro di risparmi nel medio termine.

I fondi dalle operazioni sono aumentati di 800 milioni di euro, raggiungendo i 4,4 miliardi di euro, aumentando le possibilità di un pagamento di dividendi superiore alla soglia di base di 0,43 euro per azione.

L'indebitamento finanziario netto è aumentato leggermente a 60,7 miliardi di euro alla fine di marzo, da 60,2 miliardi di euro alla fine del 2023, ma De Angelis ha detto di essere fiducioso che il gruppo completerà la maggior parte delle cessioni previste per 6,3 miliardi di euro entro giugno.

Il gruppo ha confermato la sua linea guida per il 2024 sia per l'EBITDA che per l'utile netto. (1 dollaro = 0,9284 euro) (Relazione di Francesca Landini - Redazione di Keith Weir)