Bilancio al 31 dicembre 2023

Redatto secondo i Principi Contabili Nazionali

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Movimentazione del patrimonio netto al 31/12/2023

Capitale

Riserva

Riserva

Altre

Perdite/utili

Risultato

Totale

sociale

legale

sovrapprez.

riserve

a nuovo

d'esercizio

All'apertura dell'esercizio precedente

2.721.757

1.684

648.273

(372.604)

(540.439)

243.466

2.702.137

Destinazione del risultato dell'esercizio

- attribuzione dividendi

- altre destinazioni

599

(599)

243.466

(243.466)

Altre variazioni

- sottoscrizione aumento capitale

200

400

600

- arrotondamento unità Euro

2

2

Risultato dell'esercizio precedente

(174.066)

(174.066)

All'apertura dell'esercizio corrente

2.721.957

1.684

649.272

(373.201)

(296.973)

(174.066)

2.528.673

Destinazione del risultato dell'esercizio

- attribuzione dividendi

- altre destinazioni

(32.495)

275.961

(417.532)

174.066

Altre variazioni

- esercizio warrant

120

240

360

- arrotondamento unità Euro

-1

(1)

Risultato dell'esercizio corrente

(218.209)

(218.209)

Alla chiusura dell'esercizio corrente

2.722.077

1.684

617.017

(97.241)

(714.505)

(218.209)

2.310.823

Bilancio al 31/12/2023

Pagina 33/OIC

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Composizione degli organi di amministrazione e controllo

alla data del 31/12/2023

Consiglio di Amministrazione

Alberto G. Franceschini Weiss

Presidente

Corinna zur Nedden

Amministratore Delegato

Pierluigi Bernasconi

Consigliere Esecutivo

Paolo Pistilli

Consigliere non esecutivo

Lucio Fusaro

Consigliere non esecutivo

Fadrique de Vargas Machuca

Consigliere indipendente

Maurizio Dallocchio

Consigliere indipendente

Collegio Sindacale

Alessandro De Luca

Presidente

Andrea Galli

Sindaco Effettivo

Marco Bronco

Sindaco Effettivo

Giovanni Nigro

Sindaco Supplente

Andrea Tamburrelli

Sindaco Supplente

Società di Revisione

BDO Italia S.p.A.

Euronext Growth Advisor (Ega)

Banca Finnat Euramerica S.p.A.

Specialist

Mit Sim S.p.A.

Organismo di Vigilanza ai sensi dell'art. 6, lett. b) del D.Lgs. n. 231/2001

Giordano Balossi

Presidente

Elisabetta Quaglia

Componente

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Relazione sulla gestione del bilancio al 31/12/2023

Signori Soci,

l'esercizio sociale chiusosi al 31.12.2023 riporta un risultato negativo ante imposte di Euro 304.088 ed imposte sul reddito pari ad Euro (85.879), con una perdita d'esercizio di Euro 218.209.

Attività svolta

La Vostra Società, come noto, svolge la propria attività nel settore della consulenza di finanza strategica prevalentemente negli ambiti di Equity Capital Market (ECM), Mergers & Acquisitions (M&A) e Structured Finance.

Situazione generale

Il 2023: la lunga coda della pandemia

Nel corso del 2023, l'economia globale ha affrontato numerose sfide ed incertezze, destinate ad avere un impatto significativo anche negli anni successivi. L'intervento deciso delle banche centrali attraverso l'aumento dei tassi di interesse, per ritirare dai mercati la liquidità in eccesso data al sistema durante il biennio della pandemia, ha prodotto notevoli effetti in termini di rallentamento dell'inflazione verso la fine dell'anno 2023; pertanto, ci si attende già nella prima parte del 2024 un allentamento della politica monetaria restrittiva da parte di Federal Reserve (Fed) e Banca Centrale Europea (BCE).

Tuttavia, la stagnazione nell'area dell'euro è proseguita nello scorcio del 2023, riflettendo lo scarso dinamismo della domanda interna ed estera. La persistente debolezza del ciclo manifatturiero e delle costruzioni si è estesa anche ai servizi. L'occupazione, ciononostante, ha continuato a crescere. Negli ultimi mesi l'inflazione è stata inferiore alle attese e la disinflazione si è estesa a tutte le principali componenti del paniere, incluse quelle i cui prezzi avevano iniziato a salire con più ritardo.

Nell'area dell'euro i passati rialzi dei tassi ufficiali continuano a trasmettersi al costo dei finanziamenti a famiglie e imprese; le une e le altre hanno diminuito notevolmente la domanda di credito. La crescita in Italia è stata pressoché nulla alla fine del 2023, frenata dall'inasprimento delle condizioni creditizie, nonché dai prezzi dell'energia ancora elevati; i consumi hanno ristagnato e gli investimenti si sono contratti.1

L'effetto degli vari shock che hanno caratterizzato gli ultimi cinque anni, dal ritorno dei dazi come strumento di politica commerciale (con l'amministrazione Trump) alla pandemia, con i conseguenti blocchi nelle catene globali di fornitura, all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, all'emergere delle dipendenze critiche come fattore di rischio ed infine,

1 Bollettino economico 1/2024, Banca d'Italia, gennaio 2024

Bilancio al 31/12/2023

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alla guerra in Medio Oriente che rischia di polarizzare ulteriormente le tensioni tra blocchi di paesi, è evidente nella struttura più frammentata degli scambi globali. Il commercio estero non appare più un volano di crescita, quanto una possibile fonte di rischio se il partner commerciale presenta criticità per la sua collocazione politica e per l'eccessiva concentrazione dell'offerta.2

Le previsioni per l'anno in corso

Le stime di crescita del PIL sono state nuovamente riviste al ribasso. Secondo le proiezioni degli esperti dell'Eurosistema pubblicate in dicembre 2023, il prodotto dell'area accelererà allo 0,8 per cento nel 2024 (dallo 0,6 previsto per il 2023) e all'1,5 nel biennio 2025-26. Nel confronto con lo scorso settembre le stime sono state riviste al ribasso di un decimo di punto percentuale per il 2023 e di 2 decimi per il 2024, per effetto soprattutto di un indebolimento del ciclo economico internazionale e di condizioni di finanziamento più restrittive per famiglie e imprese.3

Questa fase di rallentamento dell'economia è attesa protrarsi anche nella prima parte del 2024. Nella seconda metà, l'inflazione più contenuta e la riduzione attesa dei tassi di interesse contribuiranno a creare condizioni più favorevoli per imprese e famiglie.4

Tuttavia, altri venti contrari si sono intensificati più di recente: l'accresciuta incertezza e le tensioni geopolitiche ulteriormente acuite dal recente conflitto in Israele. Questi ultimi fattori potrebbero penalizzare ulteriormente il contesto economico dell'Area euro, in primo luogo attraverso il canale del commercio, particolarmente sensibile alla frammentazione politica; in secondo luogo, in ragione di un rischio tangibile, seppur esiguo per il momento, di un aumento del prezzo del petrolio.

Carlo Vedani, fund manager, definisce l'anno 2023, da un punto di vista economico, "folle". Con un'inflazione non così lontana dal 2%, l'attesa è per tagli dei tassi compresi tra i 75 e i 150 punti (effettuati in primis dalla Fed). Tutto sembra preannunciare una lunga e morbida transizione verso la normalità che, a meno di eventi geopolitici estremi (non così improbabili, purtroppo), dovrebbe assicurare un anno abbastanza tranquillo. Quasi sicuramente, il mercato azionario non offrirà risultati eccezionali come lo scorso anno, ma più probabili rendimenti fra il 5% e il 10% tra flusso dividendi attesi e crescita e ancora una volta potrebbe essere premiato un sovrappeso di titoli bancari e finanziari italiani, che (nonostante il boom dell'ultimo anno) hanno ancora ampi margini di crescita. Anche le small e mid cap, che nel 2023 sono rimaste più indietro rispetto a large e mid cap in Europa e Usa, nel corso dell'anno 2024 appena potrebbero ritagliarsi un ruolo da protagoniste.5

Mercati finanziari nel 2023: L'abisso nell'andamento tra gli indici azionari

In seguito agli shock economici del 2022 i mercati azionari avevano reagito negativamente, registrando performance sfavorevoli per la maggior parte delle asset class. Il 2023, al contrario, è stato un anno di parziale ripresa, in cui sono emerse diverse opportunità ma anche una serie di rischi per gli investitori. Nella prima parte dell'anno, i principali mercati hanno mostrato un andamento positivo ma moderato. Il terzo quarter ha registrato un'inversione di tendenza, infatti lo scoppio del conflitto tra Israele e Hamas ha creato alcune tensioni sui mercati, sebbene le ricadute sull'economia reale non siano state particolarmente rilevanti. L'ultimo trimestre ha visto un deciso cambiamento a seguito della svolta della Federal Reserve e della Banca Centrale Europea; infatti, la prospettiva di una riduzione dei tassi è stata accolta positivamente dai mercati.

Dopo un 2021 spumeggiante per performance e nuove quotazioni e un 2022 che è stato un bagno di realtà in mezzo a forti tensioni geopolitiche e un'inflazione galoppante, il 2023 è stato l'anno in cui si è abbattuta la tempesta perfetta

  1. Confindustria.com, rapporto di previsione autunno 2023
  2. Bollettino economico 1/2024, Banca d'Italia, gennaio 2024
  3. Confindustria.com. rapporto di previsione autunno 2023
  4. Fundspeople.com, Scenario 2024, Le previsioni dei gestori italiani sul nuovo anno, 8 gennaio 2024

Bilancio al 31/12/2023

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sull'Euronext Growth Milan (EGM), il mercato di Borsa Italiana dedicato alle PMI ad alto potenziale di crescita. L'ex AIM Italia si appresta a chiudere l'anno con un calo superiore al 11% per quanto riguarda l'indice FTSE Italia Growth, facendo peggio del segmento STAR (anch'esso in sofferenza ma con una variazione appena sopra il +2% YTD) e risultando in controtendenza rispetto al rally poderoso del FTSE MIB, che trainato quasi interamente solo dalle banche sta per terminare il 2023 con un rialzo del 27%. Oltre il 60% dei titoli dell'EGM ha un andamento negativo da inizio anno e il 12% ha perso più del 40%, mentre è pari a circa il 10% la percentuale dei titoli che hanno mostrato un rialzo superiore al 40%.

A concorrere a questa performance sono stati vari fattori. Alcuni sono comuni a tutte le borse, come l'innalzamento dei tassi di interesse, che ha portato a flussi dall'azionario all'obbligazionario, con alcuni paesi - come l'Italia con il BTP Valore - che hanno sfruttato il momento per ingolosire i piccoli risparmiatori con titoli di Stato a loro dedicati. Altri fattori sono propri del mercato italiano, uno su tutti il deflusso dai piani individuali di risparmio (PIR): secondo i dati di Assogestioni, nel secondo trimestre 2023 i PIR hanno registrato deflussi netti per quasi 610 milioni di euro, registrando una performance negativa per il quinto trimestre consecutivo, con prelievi cumulati per oltre 2,1 miliardi di euro. Se si guarda alle ragioni dei riscatti dai fondi PIR, si può certamente ipotizzare che molti investitori, per via delle performance positive alla scadenza dei 5 anni (periodo di investimento minimo necessario per godere dei benefici fiscali sulle plusvalenze), abbiano deciso di incassare per poter indirizzare i propri risparmi verso altri fondi e mercati.6

Nel contesto di prosecuzione del ciclo economico, e alla luce dei possibili allentamenti da parte delle banche centrali, buona parte degli analisti ritiene che gli utili aziendali potranno continuare a crescere in linea con la crescita media di lungo periodo (8%-10% su base annua) rimanendo un solido sostegno per le quotazioni azionarie. Anche il 2024 potrebbe risultare poco direzionale per le valute, con un dollaro sottoposto a due tendenze che si compensano, in ambito di currencies. L'economia americana continuerà a crescere di più rispetto alle altre economie sviluppate a supporto al dollaro.7

Il mercato delle IPO

Nel 2023 sui mercati di Borsa Italiana si sono registrate 39 ammissioni, di cui 36 IPO, facendone il mercato più frizzante d'Europa, in un anno in cui gli scambi in Borsa a livello globale si sono mantenuti su livelli bassi. Di tutte le IPO, 4 sono state sul mercato principale (Euronext Milan) e 32 su Euronext Growth Milan (di cui 4 sul segmento professionale), il segmento di Piazza Affari dedicato alle PMI ad alto potenziale di crescita.

Tutto ciò, al netto dei delisting che sono continuati, a fatto finire dicembre 2023, 429 società quotate sui mercati di Borsa Italiana, secondo dati forniti dal gestore della piazza milanese. Nel dettaglio: 225 sul mercato principale Euronext Milan (di cui 72 sul segmento STAR), 1 strumento FIA sul mercato MIV e 203 su Euronext Growth Milan (il mercato di crescita dedicato alle PMI).

Nel corso dell'anno si registrano 5 passaggi di mercato: Technoprobe, Digital Value e Comer Industries da Euronext Growth Milan a Euronext Milan e Unidata e Cy4Gate da Euronext Growth Milan al segmento STAR di Euronext Milan.

Nel 2023 il totale della raccolta è stato di 1,561 milioni di euro da parte delle 36 IPO sui mercati di Borsa Italiana. In aggiunta ci sono state 12 operazioni di aumento di capitale in opzione con un controvalore di 621,5 milioni di euro.

Nel 2023 le OPA sono state 20 per un controvalore di circa 923 milioni di euro (considerando anche le OPA su Renergetica e Servizi Italia in corso a cavallo della fine dell'anno e che sono terminate a gennaio).

La turnover velocity domestica, l'indicatore che rapportando il controvalore degli scambi alla capitalizzazione segnala il tasso di rotazione annuale delle azioni, è pari al 83%.8

Il mercato Euronext Growth Milan si conferma di nuovo come il mercato borsistico italiano più attivo: è il dodicesimo anno consecutivo in cui si quotano più società su EGM che sul listino principale. Ciononostante le prospettive per il 2024 non sono ancora pienamente positive.

  1. Teleborsa, 20 dicembre 2023
  2. Eurizon.com, 19 gennaio 2024
  3. Teleborsa, 29 dicembre 2023

Bilancio al 31/12/2023

Pagina 37/OIC

L'insieme dei fattori esogeni sopra citati ha portato a un crollo non solo delle valutazioni, ma anche della liquidità, la cui carenza è stato il tema più sentito per gli operatori di mercato EGM, che si trovano a doverci fare i conti nell'operatività quotidiana e nei nuovi investimenti. Il turnover mensile dell'EGM ha continuato ad essere molto basso, con i mesi compresi tra maggio e ottobre 2023 che non hanno mai superato i 200 milioni di euro (i dati più negativi ad agosto e ottobre con 149 milioni di euro), secondo dati Euronext. Confrontando i primi 10 mesi dell'anno con lo stesso periodo del 2022, il calo è del 26%. "Il tema della liquidità è cruciale, ci ha penalizzato in maniera importante dal punto di vista della compliance, e ha influito sul fatto che abbiamo partecipato nell'ultima parte dell'anno a meno IPO, e non aggiunto grosse posizioni nuove ma difeso quelle che avevamo - commenta Antonio Amendola, Senior Fund Manager di AcomeA SGR

  • Affrontare il tema della liquidità a livello di sistema è quindi essenziale per far sì che non venga buttato all'aria il lavoro fatto sull'EGM, che rischia davvero di diventare non-investibile".9

Nonostante questi problemi, il mercato EGM ha continuato ad essere vivace in quanto a quotazioni, passaggi di listino e delisting. Al 20 dicembre 2022, sono 195 le società quotate su Euronext Growth Milan (di cui 11 sul Segmento Professionale). La capitalizzazione di mercato totale è di circa 7,6 miliardi di euro, mentre al 31 dicembre 2022 era di 10,6 miliardi di euro (prima della discesa del mercato e del translisting del colosso Technoprobe). La capitalizzazione media è di 39 milioni di euro, mentre la capitalizzazione mediana è di 24,4 milioni di euro. L'ultima arrivata, BolognaFiere, è quella con la capitalizzazione maggiore (244 milioni di euro), seguita da Franchi Umberto Marmi (224 milioni di euro) e Sicily By Car (215 milioni di euro). Durante l'anno cinque società sono passate al listino principale (Technoprobe, Digital Value, Unidata, Cy4Gate e Comer Industries), due società risultano sospese (Agatos ed Enertronica) e ci sono stati sedici delisting.

Ancorchè il numero assoluto di IPO sia stato soddisfacente, non si può dire lo stesso della raccolta e delle valutazioni ottenute dalle società, che hanno spesso dovuto accettare compromessi valutativi per riuscire a sbarcare in Borsa. La raccolta totale è stata appena superiore a 201 milioni di euro (contando anche quella delle matricole di questa settimana, BolognaFiere e Cloudia Research), con una raccolta media di 6,7 milioni di euro e una raccolta mediana di 4,4 milioni di euro. Raccolte superiori a 10 milioni di euro sono state fatte solo da sei società (Gentili Mosconi, Ecomembrane, RES, Edil San Felice, SBE-Varvit e BolognaFiere).

Inoltre, nella maggioranza delle IPO il prezzo finale di offerta è stato al limite inferiore o addirittura al di sotto della forchetta valutativa comunicata inizialmente.

Il tema valutativo non si pone però solo in IPO, perché i prezzi delle azioni sono scesi pesantemente anche per le società sbarcate negli anni scorsi, spesso senza notizie negative sul singolo titolo, ma per il circolo vizioso innescato dalla sempre più scarsa liquidità che attanaglia l'intero mercato. Con multipli bassi le aziende possono diventare preda del private equity, e anche quest'anno si sono visti esempi di soggetti stranieri che sono venuti a fare shopping a buon mercato sul listino delle PMI.

60

n. IPO Borsa Italiana 2009 - 2023

50

40

30

20

10

0

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

2019

2020

2021

2022

2023

N. IPO

7

10

9

6

18

26

27

14

32

31

35

22

49

30

36

N. IPO su EGM

4

6

4

4

18

21

15

11

26

26

31

21

44

26

32

Fonte: elaborazione Ambromobiliare su dati Borsa Italiana

Anche al livello mondiale, il mercato delle IPO viene descritto come segue:

9 Teleborsa, 20 dicembre 2023

Bilancio al 31/12/2023

Pagina 38/OIC

"LOOKING BACK ON A CHILLY YEAR FOR IPOS"

Strong equity markets are typically associated with increased IPO activity, and when struggling markets occur, IPO activity slows down. This was not the case in 2023. Despite a strong market rally and low volatility index on the back of positive economic data, IPOs have remained muted in many developed markets, with the exception of a brief September window in the US:

  • The stock market's 2023 gains heavily concentrated in mega technology stocks, which buoyed index higher. However, the remaining index constituents were unable to match the mega-cap momentum. Such disproportionate outperformance attracted investor attention on the mega-caps over unproven new debutants in the face of uncertain macros backdrops.
  • Aggressive tightening of monetary policies was another major factor affecting IPO activity, superseding the influence of overall stock market performance. Central banks' persistently high interest rates reduced liquidity and increased financing costs, deterring risk-averse equity investors and discouraging companies from going public.
  • Underwhelming after-market performance reflects the ongoing mismatched valuation expectations between

issuers and investors, as well as the growing range of investment alternatives with surging yields, attracting investors.

  • Geopolitical tensions around the globe can rock global markets by upending investor moods. Investors grow cautious amid conflict, retreating from equities into safter investment options.

All of these factors can cool listing momentum and push IPO trends in a direction that goes against the prevailing stock market trends. While global inflation has eased substantially this year, the expectation of potential interest rate reductions could encourage investors by offering a more reliable return on investment in IPOs. Greater pricing alignments between issuers and investors, improved US-China relations, eased geopolitics and regional conflicts could also help headwinds abate as confidence rebounds and markets present opportunities for IPOs again.10

Ugualmente a livello europeo, la situazione nel 2023 viene descritta come segue:

"For the second year in a row, the European IPO market remained quiet with IPO proceeds raised in 2023 falling to € 10.2bn, a drop of 35% compared to 2022 and the lowest level in over 10 years since 2012 (€

8.7 bn). Persistent global macroeconomic and geopolitical uncertainty throughout the year has negatively impacted investor confidence and contributed to a soft IPO market. As we head into 2024, there is renewed optimism for the European IPO market recovery later in the year supported by the growth in the equity indices, reduced volatility and stabilisation of the macroeconomic environment. However, this optimism could be tempered by ongoing geopolitical uncertainties and, with upcoming elections in 2024 for a significant proportion of the world's population, IPO windows are expected to be tight."11

  1. EY Global IPO trends 2023
  2. IPO Watch Europe 2023, Price Waterhouse

Bilancio al 31/12/2023

Pagina 39/OIC

Fonte: Price Waterhouse, IPO watch Europe 2023

Le iniziative per un miglioramento strutturale dei mercati borsistici per le PMI Italiane

L'ecosistema che gravita intorno alla Borsa di Milano si sta muovendo per migliorare lo stato di salute dei mercati dei capitali italiani: dopo il DDL Capitali, un intervento a costo zero per le finanze pubbliche che si è concentrato maggiormente sui temi del voto plurimo/maggiorato e della lista del CdA, gli operatori sono tornati a chiedere misure più incisive per rivitalizzare Piazza Affari. A fine novembre 2023 è stato presentato il Manifesto per lo Sviluppo dei Mercati dei Capitali in Italia, un documento preparato da Borsa Italiana, Equita SIM e Università Bocconi - e poi sottoscritto da decine di operatori - contenente una serie di richieste su più fronti (investitori, intermediari, vigilanza, fiscalità). Il tema più sentito rimane però quello della liquidità, la cui assenza sta paralizzando il comparto.

Quello che manca in modo particolarmente rilevante è la liquidità del mercato: ciò che succede quotidianamente è che i gestori ricevono dalla loro "compliance" la lista dei titoli non investibili in quanto illiquidi; tutto ciò porta i gestori a non poterli comprare nemmeno se l'impresa quotata ha prospettive ottimali. Il mercato è davvero incagliato e solo con una nuova attrattività dei PIR, un fondo dei fondi o un investimento dello Stato con, per esempio, non meno di 200 milioni di euro si potrà far ripartire la borsa per le PMI. Si tratta di cifre relativamente basse, ma che sarebbero come il "bacio a Biancaneve": rimetterebbero in funzione un mercato.

In particolare, secondo il Manifesto, sarebbe sufficiente che i principali operatori italiani nei settori delle banche, delle assicurazioni, delle fondazioni, dei fondi pensione e delle casse previdenziali si impegnassero ad investire ciascuno almeno 100-200 milioni di euro in PMI quotate italiane, definite come società sotto 1 miliardo di euro di capitalizzazione, per creare un bacino di 20-25 investitori domestici in più, raddoppiando la base di investitori su questa categoria, con una liquidità aggiuntiva per almeno 3-5 miliardi di euro. Viene anche auspicato che lo Stato, anche attraverso le sue controllate specializzate nei finanziamenti all'economia reale, metta in atto una strategia simile a quanto applicato in Francia da CDC, creando un soggetto dotato delle risorse necessarie (1 miliardo di euro) che investa in PMI quotate italiane. L'investimento potrebbe avvenire sia nella forma di diversi mandati di gestione a 10 gestori da 100 milioni di euro ciascuno, sia tramite l'investimento in PIR alternativi diretti agli strumenti finanziari quotati.12

Anche l'Ufficio Studi di Ambromobiliare, ogni anno, sottolinea l'assenza dei grandi investitori istituzionali di lungo termine nell'economia reale italiana, preferendo di gran lunga i mercati azionari esteri: le riserve tecniche del comparto vita delle assicurazioni italiane ammontano a circa 1.000 miliardi (dati 2022), di cui investite sui mercati azionari in generale per meno del 5%, rispetto ad una media europea superiore al 20%; al contrario, i fondi pensione e le casse di previdenza (che gestiscono complessivamente quasi 280 miliardi) investono sui mercati azionari il 26 % circa del loro patrimonio ma meno del 3% è investito sul mercato italiano.

Le proposte contenute nel Manifesto sono state ben accolte e integralmente sposate da tutti gli operatori, che individuano

12 manifestomercaticapitali.it anche per vedere i firmatari

Bilancio al 31/12/2023

Pagina 40/OIC

  • al di là del calo dei tassi di interesse a livello globale - proprio in un fondo dei fondi e nella rivitalizzazione dei PIR le misure più urgenti. "Oggi c'è l'impressione che l'EGM sia un mercato abbandonato, e quindi la cosa che auspico è un fondo dei fondi a livello istituzionale che dia liquidità ai gestori, che poi a loro volta investono sul mercato - dice Amendola - Inoltre, va detto che dei fondi PIR è andato molto poco sull'EGM, mentre il grosso è andato su large e mid cap, e quindi serve un intervento mirato in questo senso".13

Oltre ai PIR tradizionali e alternativi che hanno avuto indubbiamente effetti positivi sul mercato EGM, Ambromobiliare dovrebbe beneficiare nel corso dell'esercizio in corso nel reparto Equity Capital Markets anche del seguente incentivo alla quotazione delle imprese che è stato confermato:

Credito di imposta sul 50% dei costi di quotazione delle PMI

Viene prorogato per il 2024 l'incentivo per le PMI14 che si quotano in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione, con un credito di imposta (del 50% dei costi di consulenza sostenuti per l'IPO utilizzabile in compensazione a decorrere dal periodo d'imposta successivo alla quotazione) con un tetto a 500mila euro e un plafond di 6 mln euro (dai 10 mln dell'anno 2023).

Nel corso del 2023, la vostra società ha seguito 3 IPO come advisor finanziario:

Ambro - market leader

A dicembre 2023 il listino EGM contava 203 società quotate di cui Ambromobiliare ne ha assistite 57 (solo per il mercato Euronext Growth Milan, oltre ad altre 7 su altri mercati borsistici, Euronext Milan incluso (ex MTA)). Tale dato conferma la posizione di market leader della Società con una quota di mercato pari a ca. il 30% su EGM, ormai nell'ottavo anno successivo.

Il mercato dell'M&A15

Il 2023 è stato un anno con luci ed ombre per il mercato M&A italiano, a causa di incertezze a livello macroeconomico, geopolitico e dei mercati finanziari.

Se da un lato si è assistito ad una sostanziale tenuta dei volumi con 1.219 operazioni concluse (-4% vs. 2022), l'anno si è contraddistinto per un forte calo del controvalore totale, ovvero 28 miliardi di euro rispetto agli 86,4 miliardi di euro dell'anno precedente (-68%).

  1. Teleborsa, 20 dicembre 2023
  2. Il focus della norma verte sui soggetti destinatari, le PMI italiane secondo la definizione dell'Unione Europea che prevede il rispetto dei seguenti parametri:
    • ULA (Unità Lavorative-anno) comprese tra 10 e 250;
    • Fatturato annuo compreso tra 2 e 50 milioni di Euro oppure
    • Totale annuo di Bilancio compreso tra 2 e 43 milioni di Euro.

Nel calcolo dei parametri occorrerà, peraltro, valutare eventuali rapporti di controllo o collegamento societario. Relativamente ai mercati di quotazione target, la norma si riferisce sia ai mercati regolamentati che non regolamentati europei. Le modalità e i criteri di attuazione dell'agevolazione (procedure di accesso, concessione e utilizzo del beneficio, eventuali casi d'esclusione, documentazione probatoria richiesta) sono contenuti nel Decreto interministeriale del 23 aprile 2019, pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 18 giugno 2019, n. 139.

15 KPMG, Rapporto sul mercato M&A in Italia, 2023

Bilancio al 31/12/2023

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